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L'Ambleto di Giovanni Testori

L’Ambleto di Giovanni Testori


Testori compone una trilogia drammatica, basata sulla rielaborazione di tre opere shakespeariane: Ambleto, Macbetto e Edipus
Trama: Dopo l’omaggio reso alla salma del defunto re, Gertruda annuncia che sposerà il cognato Arlungo. Ambleto, cupo e ribelle, inveisce attirando i sospetti di Arlungo, Gertruda, Polonio che vogliono eliminarlo. Ambleto ha una visione del padre che conferma del delitto compiuto da sua madre e da suo zio. Ambleto trama vendetta: Gertruda è in preda al panico e alla follia, e nessuno riesce ad evitare la tragedia finale. Ambleto uccide Laerte, Arlungo, la madre e infine sé stesso.  

Testori enfatizza due rapporti: quello di Ambleto con la madre e quello di Ambleto col Franzese, con loro si svolgono i dialoghi più rivelatori ed intensi. Il giovane zingaro interroga la vita, ne coglie la promessa d’amore e si vendica di chi la contamina, ed approda alla bestemmia della vita stessa identificata in un imbroglio, in una promessa non mantenuta.
L’Ambleto ha la pretesa di una ricognizione che trascende i limiti del tempo e dello spazio. L’azione cresce sotto la spinta di un individuo in preda ad un eccesso, ad una passione esclusiva: l’amore. L’amore ha costituito la promessa di essere il tessuto connettivo del mondo, ma la colpa degli uomini l’ha turbato e l’amore è diventato prevaricazione ed ansia di potere.
Le tappe percorse da Ambleto sono quelle della sequenza tragica classica: la macchia, il sacrificio, la purificazione, l’ordine ricostituito. Ambleto agisce rapportandosi con il coro, che si affaccia alla scena attraverso i suoni.

Tratto da INVITO ALLA LETTURA DI TESTORI di Adriana Morganti
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