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I valori propri, i valori altrui nel lavoro dell'educatore


Il valore è inteso come l’insieme degli elementi e delle qualità morali e intellettuali che sono generalmente considerati il fondamento positivo della vita umana e della società.
È impossibile non possedere dei valori, altrimenti verrebbe a mancare non solo la possibilità di orientarsi nella relazione educativa, ma anche la giustificazione stessa all’esistenza della relazione; è impossibile non giudicare i valori altrui, in quanto il giudizio si può anche sospendere, ma non per questo cessa il suo lavoro; è impossibile non proporre dei valori, fosse anche solo nello stile relazionale, nella scelta del linguaggio, nel comportamento.
Quello a cui è necessario tendere non è tanto un’assenza valoriale, quanto alla consapevolezza della presenza dei valori e della loro influenza sulla relazione.
Come i pregiudizi, il problema non è quello di espellere i propri valori dalla relazione con l’altro, in nome di una presunta e illusoria neutralità, ma di conoscerli, sottoporli a una costante analisi critica e anche, quando necessario, esplicitarli del tutto per consentire all’altro di capire meglio da quali nuclei di convinzioni sono ispirati i comportamenti dell’educatore.

Tratto da L’EDUCATORE IMPERFETTO di Anna Bosetti
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