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L’antropologia applicata


Oggi si interviene sempre più come consulenti sui problemi della società, perché chi ha il potere decisionale ha bisogno di una scienza a breve per poter adeguare le proprie scelte nell’immediato. La teorizzazione dello sviluppo è passata attraverso fasi in cui prevalevano preoccupazioni economiche, poi politiche, poi antropologiche, poi di nuovo economiche. A qualsiasi livello sia, nonostante i fallimenti, l’ideologia tecnocratica è potentissima: la razionalità è uno dei grandi miti dell’occidente, ma in materia di sviluppo economico sono tanti quelli che parlano di ragione, sapere, scienza, senza dare alcuna dimostrazione. La resistenza del reale sembra dimostrare che esistono troppi parametri in equilibrio instabile per poter proporre una prospettiva credibile, equilibri instabili accelerati anche dall’esigenza di progressi con efficacia a breve termine.

Tratto da L'ANTROPOLOGIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Elisabetta Pintus
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