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Nodi critici dell'educare nel CAG


Alcuni nodi critici che caratterizzano il lavoro educativo nei CAG sono:
Il lavoro dell’educatore in un CAG sembra esposto a una doppia deriva: da un lato, si possono correre i rischi della produttività a tutti i  costi, che può portare a una sorta di saturazione dello spazio-tempo nel segno del fare, quando l’incalzare continuo delle varie attività tende a sostituirsi alle occasioni per stare insieme; dall’altro la deriva spontaneistica può verificarsi allorché ci si concentra più che altro sul produrre le condizioni per fare esprimere liberamente le soggettività dei ragazzi.
Lavorare con i gruppi non esclude la relazione con i loro componenti: individualmente, a coppie, in sottogruppi. Questo movimento non è sempre di facile gestione: a volte ci si trova ad arginare la richiesta di un singolo ragazzo di avere l’educatore tutto per sé, altre volte si corre il rischio di considerare solo alcuni ragazzi e di perdersene altri, altre volte ancora, si può finire col privilegiare i gruppi con più idee e capacità per realizzarle, rischiando di lasciare indietro quelli più sprovvisti di risorse, tanto da indurli addirittura a uscire dal centro.

Tratto da L'EDUCAZIONE DIFFICILE di Anna Bosetti
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