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Risveglio evangelico e predicatori nel XII secolo



Una rinascita religiosa nel 12° secolo si ha non solo a livello colto ma anche della religiosità popolare, espressione della maggioranza dei fedeli, che avevano un approccio meno intellettuale alla fede. Molti movimenti religiosi del periodo riscoprono la Sacra Scrittura e la sua realizzazione nella vita. Risveglio evangelico. Crisi dell'ideale monastico. Ora emerge il modello evangelico del Cristo povero, incerto del domani. Povertà reale di cui fu esempio Francesco. Abbiamo anche il fenomeno dei predicatori itineranti, non laici o monaci che sentono il bisogno di vivere un vita coerente con la scrittura portando l’esempio. Molte donne a seguito. Tra i predicatori, Stefano di Muret, Vidal, Bernard d Tiron, Robert d’Arbrissel. Prete che si ritirò a vita eremitica, fondando alla fine un ordine monastico, l’ordine di Fontevrault del 1100, composto da un doppio monastero di uomini e donne con a capo una badessa meglio se vedova. Accolte anche ex prostitute. Abbiamo nel periodo anche molte eresie evangeliche con varie tematiche comuni come il rifiuto del battesimo per bambini piccoli o la negaz del valore della preghiera di suffragio per i morti. Abbiam Pietro di Bruys, prete che rifiutava norme esteriori (mangia carne il venerdi santo), uccio – il monaco Enrico, predicatore della povertà e in seguito catturato – Arnaldo da Brescia, canonico regolare ucciso a roma nel 1155; contro il clero mondano, fu vittima dell'accordo politico tra il papa e il barbarossa.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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