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Problema degli universali. Il concettualismo


E' la tesi di Abelardo. Egli osserva, che gli universali non esistono in natura ma nella nostra mente (post rem) come concetti; questi si formano allorché la mente nel processo conoscitivo-astrattivo distingue e separa i diversi elementi che sono compattati nella realtà degli esseri concreti. Nei concetti universali l’intelletto separa da più enti simili un modo d’essere comune, e questo è il concetto universale per quel gruppo di individui. In tal modo, però, non viene colta l’essenza delle cose, ma il loro status communis; di conseguenza noi non potremmo conoscere la verità in sé, questa è conosciuta solo da Dio, ma propriamente i nostri concetti, che esprimono solo una parte della realtà: appunto quella certa condizione di natura di cui più oggetti partecipano.

Tratto da LA FILOSOFIA NEL MEDIOEVO di Carlo Cilia
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