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Il bombardamento su Napoli e la disfatta di Mussolini - 1943 -



Il 4 aprile 1943 si abbatté su Napoli un raid aereo apocalittico. Diverse formazioni venivano inviate nello stesso momento su più obiettivi. Il rapporto americano, corredato di fotografie, è più che eloquente.
Venne lanciato dal cielo un lungo opuscolo che spiegava agli italiani che la guerra ormai persa. Erano elencate tutte le vittorie degli inglesi e dei loro alleati e le perdite italiane di soldati, di navi e di aeroplani. Il popolo italiano viene anche incitato a chiedere la pace perché non ha colpe ma è comunque in pericolo di vita.
Il 1943 è anche l’anno in cui Mussolini viene scalzato. Ma la guerra, aveva dichiarato Badoglio raggelando il tripudio degli italiani, proseguiva a fianco dell’alleato. Si trattava allora di dare l’ultimo scossone a un paese ormai allo sfascio. I bombardamenti dovevano continuare con maggiore intensità. Era arrivato il momento decisivo per distruggere i nervi e far crollare il morale del popolo italiano dopo il collasso del regime fascista; bisognava mostrare tutto il proprio potere di devastazione, colpendo nel modo più terrificante alcune città italiane, scelte fra le più grandi e le più simboliche. Fra queste ci sono Roma e Napoli.
Era il 1 agosto 1943; quello stesso giorno un altro bombardamento terribile si abbatteva su Napoli alle 11 di mattina, e sulla provincia alle 22. In città vennero sganciate numerosissime bombe sul porto, sulla zona industriale e sulla stazione, colpendo, come sempre, anche i quartieri circostanti. Una bomba perforava la volta della galleria della metropolitana usata come ricovero della popolazione.
Insieme giungeva dal cielo il volantino con il messaggio di Eisenhower del 29 luglio. Si elogiava il popolo italiano che aveva saputo liberarsi di Mussolini. Inoltre, si incitava il popolo a sabotare, scioperare, a non collaborare con i tedeschi e a manifestare per la pace.
Ma il 4 agosto arrivava uno dei bombardamenti più feroci di tutta la guerra. Il raid era stato preparato e pensato con cura: sin dal 1 agosto 1943 erano state date le direttive per un grande bombardamento su Napoli. Alle 13 e mezza scatta senza preavviso l’allarme a Napoli. Vengono sganciate numerose bombe incendiarie e dirompenti. La più dolorosa e grave incursione che ha colpito Napoli durante tre anni di guerra. Il cessato allarme non si è potuto dare che con mezzi di fortuna per la interruzione determinatasi dalla rottura del cavo principale della centrale delle sirene. Era l’intera città a bruciare e crollare. L’elenco delle case e dei monumenti colpiti è impressionante. Fra questi le due più antiche e preziose chiese napoletane, San Domenico e Santa Chiara.
Dal cielo pioveva l’ennesimo volantino, questa volta diretto alle donne e alle mamme italiane. «A Messina, a Palermo ed in altre città della Sicilia le donne hanno dato l’esempio pregando e facendo dimostrazioni per la pace. L’ora è scoccata per le donne della penisola di fare altrettanto. Se volete la pace, se volete prevenire il massacro dei vostri figli in una lotta indegna e senza scopo innalzate le vostra grida di dolore».
Per tutto agosto i bombardamenti continuarono senza tregua. Bombardamenti terribili si ebbero anche agli inizi di settembre. Alla vigilia dell’armistizio, Napoli era una città distrutta.

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