Skip to content

Colby Buzzell: Ammazzare il tempo in Iraq (2006)

L’autore è un giovane americano che, non riuscendo a trovare un lavoro fisso e “un senso nella vita”, decide di arruolarsi nell’esercito e nell’ottobre 2003 viene inviato in Iraq. Qui inizia a scrivere un blog, che suscita immediatamente l’interesse di moltissimi americani, soldati e non , che iniziano ad interagire con lui15. Il blog viene però scoperto anche dalla Difesa, che inizia a mettere dei paletti in merito a ciò che Buzzell può o meno pubblicare.
Il racconto è scritto con un linguaggio molto diretto, giovanile, tipico del web. Con uno sguardo “ingenuo” di chi non conosce i meccanismi della guerra e a poco a poco li scopre, rivelandoli al lettore. Il libro è un romanzo di formazione che ci fa vivere, con Colby, il momento dell’arruolamento, l’eccitazione per la guerra, fino alla maturità che coincide con la disillusione nei confronti della missione in Iraq.
In questo libro è inoltre chiara la vocazione 2.0 delle nuove guerre, quella dell’informazione decentrata, in cui i reportage non sono appannaggio solo dei giornalisti embedded, ma sono gli stessi soldati che sul web scrivono in diretta dal fronte e pubblicano i video girati dalle loro telecamere appuntate sull’elmetto: 
Molti soldati fissavano piccole videocamere all’elmetto e filmavano le azioni durante i raid e le missioni […] uno del drappello […] raccoglieva tutte le foto e i servizi […] e iniziava a lavorarci sopra con tutta una serie di tecniche ed effetti speciali, fino a ottenere un film di guerra […] Quasi tutti i soldati del mio plotone tornavano a casa con un video in cui erano protagonisti

Tratto da LA MISSIONE AMERICANA IN IRAQ di Isabella Baricchi
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.