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La definizione dei concetti penalistici propri


Le norme incriminatrici dei reati patrimoniali utilizzano talora elementi concettuali rigidi (che non concedono spazio all’interpretazione) e talora elementi concettuali elastici (quali patrimonio, proprietà, possesso, detenzione, altruità, danno, profitto).
Il comportamento interpretativo del giurista di fronte a questi elementi è oggetto di dispute dottrinali che vedono contrapposte più tesi:
- tesi pan-civilistica, secondo cui tutti gli elementi di dubbia interpretazione vanno definiti secondo diritto privato;
- tesi autonomistica (del diritto penale), secondo cui si devono interpretare secondo il senso strettamente penalistico anche gli istituti civilistici;
- tesi relativistica, secondo cui tali elementi si devono interpretare conformemente al diritto privato, ma nei limiti del rispetto degli scopi del diritto penale.
Nella realtà della vita applicativa del diritto penale patrimoniale si cerca di assecondare l’interpretazione di tali aspetti in conformità con le esigenze pratiche, scartando le interpretazioni assurde (perché contro la funzione stessa della norma), insufficienti (perché lasciano lacune) e incoerenti (perché portano a risultati di sproporzione giuridica).

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