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Dottrina Truman, Piano Marshall e Kominform

Dottrina Truman, Piano Marshall e Kominform

La strategia del contenimento di Truman prevedeva l’aiuto economico-finanziario ai paesi europei per impedire che i partiti comunisti traessero vantaggi dalla difficile situazione sociale - Piano Marshall 1947. Washington spingeva per una Germania unita, ma Mosca aveva già proceduto alla creazione di imprese miste sovietico-tedesche che lavoravano esclusivamente per l’Urss, dunque una riunificazione diventava sempre più improbabile. Londra e Parigi diramarono un invito per un incontro da tenersi a Parigi nel luglio ’47 a tutti i paesi dell’Europa orientale. Molotov dichiarò che tutti i paesi europei che avessero accettato il piano USA avrebbero perso la propria indipendenza. Sotto la pressione sovietica, Polonia, Cecoslovacchia, Finlandia, Ungheria, Albania e Romania rifiutarono l’invito. L’Urss rispose al piano Marshall con la creazione del Kominform, nella dichiarazione del quale si condannavano i partiti socialisti. I legami polacco-sovietici ne uscirono rafforzati e il processo verso il regime a partito unico ebbe un’accelerazione. Il modello di sviluppo adottato fu quello sovietico: prevalenza dell’industria pesante, collettivizzazione, dittatura del proletariato. Gomulka rese possibile l’unione tra partito comunista e socialista. Ad ogni modo era difficile per i polacchi accettare incondizionatamente il ruolo guida dei russi, da sempre considerati nemici. Per questo motivo Gomulka tentò di far da mediatore tra Tito e Stalin dunque considerò la via nazionale al comunismo. Bierut era contrario a questa posizione e denunciò Gomulka, che perse la carica di segretario. Bierut assunse dunque la carica di primo segretario e presidente del Comitato centrale del partito operaio unificato polacco. L’opposizione maggiore veniva dal partito democratico nazionale, al quale il governo provvisorio negò la legalizzazione. Le frange più estremiste della destra rimasero in clandestinità e operarono come battaglioni delle foreste, nel tempo sconfitti dall’esercito. Altra azione di resistenza provenne dall’UPA (esercito insurrezionale ucraino), che combatté contro i polacchi, nemici di sempre. Con l’operazione “Vistola” polizia ed esercito deportarono tutta la popolazione ucraina della regione delle Bekides (150 mila persone). Con la nascita del Kominform il clima di guerra fredda cresceva e così la dipendenza degli stati satellite dalla potenza dominante. I margini d’autonomia per le dirigenze nazionali erano ristretti. Ne fece le spese la Jugoslavia di Tito, espulsa dal Kominform nel ’48. Il periodo non era dei migliori per manifestazioni d’autonoma, dunque Gomulka si era messo in un pasticcio, anche a causa della sua visione sull’economia: per G. era necessario mantenere le aziende agricole individuali. Tra ’49 e ’52 due purghe si abbatterono sulle democrazie popolari: la prima colpì i dirigenti che esprimevano interessi nazionali, la seconda colpì vecchi comunisti d’origine ebraica accusati di cosmopolitismo. Nel novembre del ’49 Gomulka fu accusato di tolleranza verso i nemici del popolo. Con la Costituzione del ’52 la Polonia divenne una repubblica popolare. Bierut fu paragonato ad un piccolo Stalin per la quantità di potere che deteneva e per la durezza nei confronti degli avversari.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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