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Economia pianificata e nascita del COMECON

La guerra aveva distrutto l’economia polacca, che ricevette l’aiuto dell’Amministrazione dell’ONU per il soccorso e la ricostruzione (UNRRA). Il piano di sviluppo del ministro dell’economia Minc, approvato nel 1950, era della durata di 6 anni. Gli investimenti statali si concentrarono sull’industria e la produzione del settore privato passò dal 21 al 6% in 4 anni. Nel 1949 era nato il Consiglio per la mutua assistenza economica (COMECON) in risposta alla nascita dell’OCSE. La compensazione tra i debiti e i crediti reciproci divenne il principale strumento di scambio tra stati membri. La struttura del COMECON, basata su accordi bilaterali, rafforzava il ruolo della potenza dominante. La rinuncia al Piano Marshall e l’adesione al COMECON stabilirono un percorso obbligato per l’economia polacca, che si conformò al modello sovietico soprattutto per quanto riguarda il settore industriale. La collettivizzazione delle terre fu più cauta nelle democrazie popolari rispetto all’URSS. La proprietà agraria era in mano a tre diversi soggetti: stato, cooperative e privati. La pianificazione centralizzata dell’economia prevedeva una struttura pianificata di tipo verticale, per cui la struttura di vertice eliminava la certezza contrattuale. I contratti fra imprese erano annullabili su richiesta delle autorità superiori. La pianificazione rese necessaria la creazione di molti ministeri e dipartimenti economici (arrivarono a 26). I sindacati si trasformarono presto in cinghie di trasmissione verso le masse delle direttive del partito. L’industrializzazione favorì la mobilità sociale e l’emigrazione dalle campagne verso le città.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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