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Il problema dell’assimilazione della comunità ebraica polacca

La comunità ebraica s’insediò in Polonia nel XII sec e da allora la questione dell’assimilazione è sempre stata un problema. Nel periodo in cui la Polonia era divisa in tre parti, gli ebrei erano più o meno favorevoli all’unità nazionale a seconda del trattamento che ricevevano dalle potenze dominatrici. Gli ambienti conservatori polacchi accusavano gli ebrei di essere contrari all’interesse nazionale e dunque non meritevoli dei diritti civili. Nel periodo delle rivolte del 1861-62 gli ebrei appoggiarono i rivoltosi polacchi e le parti si riavvicinarono. In città l’antisemitismo nasceva da motivazioni economiche (ma dai). Nel 1987 nacque in clandestinità il partito socialista ebraico, il Bund, che fu molto attivo nella creazione di gruppi di autodifesa contro i pogrom. In tutto ciò gli ebrei non erano manco uniti tra di loro, soprattutto su alcune questioni: l’uguaglianza dei diritti, l’atteggiamento sulla riunificazione polacca e l’integrazione con i polacchi. E si sa…l’unione fa la forza, ma loro non lo capivano. Nel 1921 gli ebrei sono il 10% e passa della popolazione. Nel ’18 nacque il Consiglio nazionale ebraico allo scopo di far pressione sui politici polacchi per chiedere lo status di minoranza nazionale e religiosa. Una possibilità per gli ebrei poteva essere data dal trattato di Versailles, che garantiva alle minoranze la possibilità di fare appello alla società delle nazioni passando per la diplomazia del paese di riferimento ma purtroppo gli ebrei non avevano un paese di riferimento. Fino all’avvento di Hitler l’antisemitismo in Polonia fu sempre controbilanciato da tendenza opposte, ma con l’arrivo di Hitler e la morte di Pilsudski la situazione si fece più tesa. La politica antisemita del colonnello Beck fu parte del suo tentativo di mantenere buoni rapporti con i vicini tedeschi.
Scoppio della II Guerra Mondiale: 30/9/1938Apice della politica dell’appeasement con l’accordo tra Fra, GB, Germania e Italia che concedeva a Berlino l’annessione della regione ceca dei sudeti. La Polonia partecipò alla spoliazione del territorio cecoslovacco. Nel frattempo la politica tedesca diventava sempre più aggressiva. Berlino chiedeva il passaggio sotto propria sovranità di Danzica. Nel ’39 GB e Polonia firmano il trattato anglo-polacco in cui la GB s’impegnava a garantire l’indipendenza polacca. A guerra già avviata arrivarono in Polonia aiuti finanziari anglo-francesi. A Mosca il timore che gli anglo-francesi potessero favorire un attacco tedesco contro l’Urss portò alla firma dell’accordo Molotov-Ribbentrop (agosto ’39), che sancì, di fatto, l’inizio della guerra e della IV spartizione polacca. L’accordo prevedeva, infatti, lo spostamento a ovest della frontiera russo-polacca.
25/8: firma dell’alleanza anglo-polacca. Hitler ordina di avviare l’operazione “Caso Bianco” = attacco alla Polonia. Il 31/8 i tedeschi utilizzarono dei detenuti polacchi travestiti da soldati per simulare un attacco a una stazione radio tedesca (operazione Himmler o operazione conserve in scatola – i suddetti poveri detenuti).
1/9: l’esercito nazi attacca l’aviazione polacca e Hitler dichiara che i polacchi hanno aperto il fuoco contro i soldati tedeschi in territorio tedesco.
3/9: ultimatum di GB e Francia contro Berlino
4/9: scoppio generale della guerra dappertutto.
L’accordo con Stalin consentiva a Hitler di combattere da solo, ma su un solo fronte. Grandissima era la disparità nelle risorse: i polacchi avevano concezioni tattiche e strategiche antiquate e poche risorse materiali. Nel frattempo, il coraggioso governo polacco era scappato in Romania. Il 17/9 l’Armata Rossa, sventolando il patto Ribbentrop-Molotov, andava ad occupare i territori orientali della Polonia e l’esercito polacco non fu in grado di opporre resistenza. Il 5 ottobre le ostilità cessarono a seguito della resa polacca. Quando, nel ’40, ripresero i combattimenti, la Polonia non esisteva più, spartita ancora una volta tra Germania e Urss e questo significava anche che le due principali potenze in espansione non avevano più uno stato cuscinetto a dividerle e avevano nuovamente una frontiera comune.

Tratto da LA POLONIA di Giulia Dakli
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