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Essenza della religione



I fenomeni irreligiosi della religione svelano l'essenza della religione. Uno di questi è il fatto che gli uomini cerchino Dio e la religione solo nella sventura. Nella sventura l'uomo fa esperienza di non potere quello che vuole. Gli dei possono invece ciò che gli uomini desiderano, attuano le leggi del cuore umano. Sono l'incarnazione dei desideri umani. Il mago realizza il fine della religione in modo irreligioso (trasferisce in se stesso ciò che gli altri ripongono in Dio), mentre l'ebreo e il cristiano in modo religioso, facendo qualcosa attraverso Dio.
La religione, almeno in origine e in rapporto alla natura, ha il compito di trasformare l'essere estraneo e inquietante della natura in un essere familiare, che renda la natura propizia agli scopi umani; ha dunque lo scopo della cultura e della civiltà, che mira a fare della natura qualcosa di docile. Differenza: la cultura ricorre a determinati mezzi che ha preso dalla natura stessa, la religione opera senza mezzi o coi mezzi sovrannaturali della preghiera e della fede. Quindi ciò che fa parte della cultura era in origine affare della teologia e della religione. Come ad es. la politica o la giurisprudenza..La cultura però arriva solo fino a un certo punto, e non può abolire i limiti dell'uomo radicati nella sua stessa essenza.
Nella religione naturale l'uomo si rivolge a un oggetto che contraddice alle intenzioni e al significato proprio della religione, perchè egli sacrifica i suoi sentimenti a un essere insensibile, e il suo intelletto a un essere che ne è privo. Pone sopra di sè ciò che vorrebbe aver sotto. Così i greci sacrificavano ai venti per placare la loro furia. L'uomo si disumanizza per rendere umana la natura, versa sangue umano per animarla.
L'uomo non può tutto ciò che vuole o desidera....anche l'essere divino libero dai limiti è solo un essere dell'immaginazione e della fantasia. Qualunque sia l'oggetto della religione, è tale solo come essere del sentimento, dell'immaginazione. Gli uomini non adorano le pietre, ma gli dei che ospitano. ma questi spiriti sono loro rappresentazioni o immagini (manitù). Religione come autosuggestione: l'uomo religioso = ignorante incapace di distinguere tra oggetto e sua rappresentazione, considera gli esseri rappresentati come reali. Nella religione l'uomo dunque fabbrica da sè i propri oggetti religiosi. Anche per questo essa è sempre a rischio di essere delusa, basta poco per convincere un religioso che le cose non sono come crede. Ma la religione come sfugge alle sue contraddizioni come questa? Solo in quanto fa del proprio oggetto un essere invisibile e inaccessibile ai sensi, oggetto dello spirito.

Tratto da LA RELIGIONE CRISTIANA di Dario Gemini
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