Le sette specie di numeri

La conoscenza speculare di Dio in vestigiis si allarga ulteriormente se consideriamo le sette specie di numeri per mezzo dei quali ci si eleva dalla realtà sensibile fino a Dio. Seguendo Agostino, Bonaventura ritiene che ci sono:

1. Numeri sonori (sonantes), ossia quei numeri presenti nelle realtà corporee, in particolare nei suoni e nelle voci;

2. Numeri intesi (occursores), ossia quei numeri che si imprimono nei nostri sensi;

3. Numeri espressi (progressores), ossia quei numeri espressi dall’anima attraverso i movimenti del corpo, come avviene nei gesti o nella danza;

4. Numeri sensibili (sensuales), ossia quei numeri che scaturiscono dal diletto provato nell’osservare una realtà sensibile;

5. Numeri della memoria (memoriales), ossia quei numeri conservati dalla memoria.

6. Numeri del giudizio (iudiciales), ossia numeri per mezzo dei quali si giudicano tutti gli altri. Questi numeri sono necessariamente superiori alla nostra anima in quanto infallibili e ingiudicabili.

7. Numeri artificiali (artificiales), ossia quei numeri che i numeri del giudizio imprimono nella nostra anima. Agostino non li ricorda esplicitamente nella sua classificazione perché strettamente legati a quelli del giudizio. Da essi derivano tutti i numeri precedenti a quelli del giudizio.

Ora il numero è il principale modello (exemplar) presente nella mente del Creatore e il principale vestigium della presenza di Dio nelle cose create perché tutte le cose create da Dio, in quanto belle, hanno una proporzione, e tale proporzione è esplicitata prima di tutto dai numeri. Noi apprendiamo, dunque, che tutte le cose sono costituite da una proporzione numerica, proviamo diletto per questa proporzione, perché la proporzionalità è bellezza, e giudichiamo in maniera inconfutabile tramite le leggi delle proporzioni numeriche, perché la natura è matematicamente ordinata e tutto è determinabile in base ad una proporzione numerica.