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Dell'arte della guerra e il teatro di Macchiavelli

Tra gli altri scritti politici vi è Dell'arte della guerra, che ebbe grande successo, perchè circolò subito (1521) a stampa. Per Machiavelli, è militarmente forte solo uno Stato unito da una tensione etico-politica e capace di coinvolgere i cittadini sul piano politico e militare. Nell'antica Roma, l'organizzazione delle legioni nasceva dalla forte identificazione dei soldati-cittadini con lo Stato. Le truppe mercenarie invece non sono capaci di uguale disciplina, agendo per ragioni egoistiche.

La vocazione comica di Machiavelli si realizza a teatro. Il suo capolavoro è la Mandragola, scritta intorno al 1518. All'influenza di Plauto e Terenzio si aggiunge quella di Boccaccio, sebbene manchi il gusto edonistico. Machiavelli non celebra il piacere dei sensi, e neppure esalta l'ingegno dei beffatori. Piuttosto si limita a constatare freddamente che il mondo si divide fra ingannatori e ingannati. E il riso non è mai liberatorio; si riflette in questa degradazione la crisi politica italiana.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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