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La forma di governo secondo Marsilio da Padova


7.15 Per Marsilio la migliore forma di governo è la monarchia elettiva, che rispetta la volontà dei cittadini e non oltrepassa il limite imposto dalle leggi. Queste, che promanano dalla volontà dei cittadini e che, quindi, sono pienamente inserite nella vita reale, devono anche garantire la libertà di agire nella ricerca del bene concreto, proprio della natura dell’uomo.

7.16 Ovviamente, non tutti possono creare leggi col giusto rigore, ma tutti possono esercitare una funzione di controllo: ci sono esperti di giurisprudenza che propongono progetti di legge, ma questi devono poi essere approvati dalla universitas civium, poiché il potere che si esercita su di essa deve svolgersi all’interno delle leggi che da essa sono state approvate. Se il governante esce da questi limiti, deve essere deposto (come per Salisbury e Tommaso).

7.17 L’ambito politico è nettamente dominio della ragione e riguarda puramente la vita civile: la Chiesa, come istituzione, viene spogliata da ogni potere, dal momento che la sua giurisdizione deve essere limitata alla futura vita ultraterrena, mentre quella terrena è prerogativa del potere civile. Pertanto, non ha senso parlare di gerarchia nella vita ecclesiastica, poiché la gerarchia esiste sono in relazione a delle leggi terrene: piuttosto, la Chiesa è un insieme di individui, sottoposti alla legge dello Stato al di là della loro adesione al potere spirituale ecclesiastico.

Tratto da LA SOCIETÀ APERTA E I SUOI AMICI di Luca Porcella
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