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Rosmini: la ragione


8.17 Esistono due tipi di razionalità: la ragion pratica delle masse, che corrisponde all’istinto sociale che muove le masse ad operare per il loro vantaggio immediato e che ha particolare importanza nelle società non cristiane; e la ragione speculativa degli individui, tipica delle società cristiane, poiché le società non toccate dal Cristianesimo ignorano l’impulso infinito al miglioramento interiore ed esteriore che deriva dall’adesione al messaggio religioso cristiano.

8.18 Rosmini individua due facoltà della ragione: il pensiero, che presenta all’anima i fini da raggiungere, e l’astrazione, che le fornisce i mezzi adeguati. Così viste, è necessario che il pensiero preceda l’astrazione, altrimenti il mezzo prende il posto del fine e la stessa cultura, che sostiene l’intelligenza, diventa solo un mezzo per il raggiungimento di fini meramente utilitaristici, il che è il primo passo verso la crisi della società. Da questa degenerazione prendono piede le varie teorie costruttivistiche, che Rosmini critica fortemente anche prevedendone gli sviluppi pratici: c’è in lui la preoccupazione che alcuni partiti, mossi da sogni utopici o perfettisti, possano finire per identificarsi con lo Stato e negare ogni libertà agli individui. Questi partiti gli appaiono propensi a creare delle nuove visioni del mondo, tanto più pericolose perché pretendono di sostituirsi alla tradizione e alla religione.

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