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L'assistenza domiciliare integrata


Nella riflessione sull'evoluzione nei servizi offerti alla persona, questa modalità di erogazione dell'assistenza trova oggi i suoi aspetti maggiormente innovativi. Il suo maggiore punto di forza è l'espressione di un valore importante: riorganizzare il sistema delle cure domiciliari attraverso l'integrazione di competenze professionali diverse, al fine di realizzare progetti unitari volti a soddisfare i bisogni di salute di tutti i soggetti di qualsiasi età, che necessitano di un'assistenza continuativa o limitata nel tempo, erogabile al loro domicilio e sostenibile dal nucleo familiare.
L'innovazione offerta da questo servizio si sviluppa sui seguenti livelli:
metodologia di lavoro;
organizzazione del servizio;
cultura di riferimento;
rapporto fra operatore-assistito-famiglia;
percorso assistenziale.
Alcuni autori ipotizzano che l'A.D.I. Possa essere interpretata come un sistema comunicativo che coinvolge in feed-back relazionali continui i servizi e i cittadini; ponte indispensabile questo per realizzare l'assistenza domiciliare integrata.
Gli obiettivi prioritari che intende raggiungere l'assistenza domiciliare integrata sono:
assistere i pazienti con patologie trattabili a domicilio evitando il ricorso improprio al ricovero in ospedale o in altra struttura residenziale, assicurando comunque la continuità assistenziale;
mantenere le persone non autosufficienti al proprio domicilio;
favorire il recupero delle capacità residue di autonomia e relazionali per migliorare la qualità di vita dei pazienti;
supportare i familiari ed eventualmente trasmettere competenze per un'autonomia d'intervento.
I destinatari a cui è rivolta principalmente sono le persone non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in particolare con:
presenza di patologie in fase terminale;
riacutizzazioni di patologie croniche;
dimessi o dimissibili da strutture sanitarie o residenziali;
bambini con patologie croniche e in particolari condizioni di disagio sociale;
portatori di gravi disabilità.
Nella delibera regionale 124 8/2/99 (criteri per la riorganizzazione delle cure domiciliari) sono definiti diversi livelli di intensità assistenziale, e si riconosce un responsabile del caso diverso a seconda del grado di intensità.
Nel livello uno, caratterizzato da una bassa intensità sanitaria e correlato a volte con una elevata intensità e complessità di interventi socio assistenziali, la componente dell'equipe più idonea ad assumere la responsabilità del caso è di norma l'assistente sociale, data la necessità di assicurare l'integrazione ed il coordinamento dei diversi interventi, sanitari ma soprattutto socio assistenziali.
Nel livello due caratterizzato dalla media intensità assistenziale, il piano assistenziale può necessitare di riformulazioni periodiche e pertanto richiede una stretta integrazione multiprofessionale. (infermiere).
Il livello tre caratterizzato da alta intensità si rivolge a pazienti che richiedono un intervento coordinato ed intensivo consistente in più accessi alla settimana di tipo medico, infermieristico e di altre figure professionali, garantendo la pronta disponibilità  diurna medica e infermieristica, per periodi di norma brevi. Oltre all'intervento intensivo medico e infermieristico, è necessario uno specifico supporto psicosociale per il malato e la sua famiglia, nonché l'integrazione con gli interventi sociali e socio assistenziali.
L'attivazione dell' A.D.I. Avviene sempre sulla base di una diagnosi e di una valutazione multidimensionale del caso, attraverso cui si procede ad una selezione delle risposte assistenziali più appropriate al bisogno.

Tratto da LA SPENDIBILITÀ DEL SAPERE SOCIOLOGICO di Angela Tiano
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