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Confronto con l’Occidente


In confronto con le società occidentali industrializzate che generalmente hanno superato ormai queste credenze, potremmo dire che al di fuori di esse ci siano sia persone totalmente indifferenti alla stregoneria che persone al loro interno che credono ancora. In aree remote della Spagna, Francia Grecia, Svezia, Italia, ci sono ancora persone che temono il maleficio, come invece si trovano in Africa, popoli quali i Bushmen del Kalahari, i Pigmei della regione delle foreste nello Zaire, gli Hazda del lago Eyasi, un’ area centro nord della Tanzania che non ne sono preoccupati, questi ultimi hanno in comune il fatto di essere dediti alla caccia-raccolta. I cacciatori e i raccoglitori sono, in generale, come le persone delle società occidentali, disinteressati e i loro denominatori comuni sono l’alto grado di autonomia personale e la mobilità interna; sono strutture flessibili con una gamma estesa di varietà di gruppi, dimensioni. Le piccole comunità di agricoltori sedentari sono legate alla terra, alle piogge, al clima; le persone devono coesistere con l’odio nel cuore, che corrosivo e senza sbocchi si manifesta in fantasie che attingono all’immaginario, ansie e paure. Con queste ultime società nasce la poligamia mentre nelle caccia-raccolta era norma la monogamia; sembra che l’asse comune delle accuse di maleficio sia tra le mogli in comune, le co-wives, dove esiste la competizione per attirare i favori di terzi. Morti inspiegabili non esistono, è dimostrato però che persone che credono di essere stregate possono anche morirne, per un auto-shock indotto. La tradizione riporta di "malattie degli uomini", per stregoneria, colpiscono occhi, stomaco, gli ospedali falliscono nelle cure e "malattie di Dio", curabili, più numerose, se non viste in ospedale, allora si va dal curatore.

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