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Azioni da intraprendere per avviare una terapia di coppia


FAR ENTRARE LA MOTIVAZIONE DELL’INVIANTE IN SEDUTA
Facendo domande del tipo “Cosa potrebbe chiedere l’inviante se fosse qui in seduta? Quale obiettivo terapeutico vedrebbe l’inviante se fosse qui?
Chiedere, inoltre, alla coppia se l’inviante sia interessato a contattare il terapeuta.
FAR COESISTERE MOTIVAZIONI PARZIALI O DISCORDANTI DELLA COPPIA SENZA SCHIERARSI
ATTIVARE IL PARTNER “RESISTENTE” IN MODO DA RIEQUILIBRARE LA RICHIESTA
Si potrebbe dire che troppo Si spesso è No e, al contrario, troppo No spesso è Si. Più una persona mostra grande disponibilità e più c’è il rischio che questo Si non esista, mentre più un’altra dice No e resiste, più c’è materiale che vuole diventare Si.

La storia di sviluppo di ciascun partner in seduta per costruire una motivazione terapeutica condivisa
La ricerca trigenerazionale, il ripercorrere la storia di sviluppo di ciascun partner nel suo rapporto con le generazioni precedenti durante la seduta permette di ridurre la conflittualità di coppia. Ciò avviene da un lato perché dalla dimensione della coppia si passa a una storia relativa a quando ancora i coniugi non si conoscevano, dall’altro perché viene consentito alternativamente ad ognuno dei due di ascoltare e osservare l’altro da una prospettiva diversa, che può produrre nuovi significati.
Costruire i primi nessi tra rapporto di coppia e modelli relazionali appresi da ciascun partner nella propria famiglia d’origine rappresenta un elemento centrare per aprire un varco nelle reciproche definizioni che bloccano la possibilità di cambiamento. I modelli appresi da ciascuno nella propria famiglia d’origine permangono come un’incudine che grava nella relazione attuale.
Si ritiene che l’introduzione delle storie di sviluppo permetta di avviare la costruzione di una motivazione terapeutica congiunta e di consolidare un territorio di ricerca condiviso dalla coppia e dal terapeuta, il famoso “terzo pianeta”.
Non parlare del problema di coppia prima di aver esplorato perché sono venuti insieme al primo incontro.
Non proporre una terapia di coppia in questa fase iniziale, ma incontri esplorativi o di consulenza per verificare insieme se c’è uno spazio e un obiettivo comune

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