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Gli assi costieri a Messina e Catania


Ad integrare il sistema fin qui individuato contribuiscono anche i due assi costieri, di ascendenza romana: la via Valeria a Palermo e la via da Messina a Catania. Un ulteriore contributo alla comprensione dell'assetto viario e insediativo di quest'area in età normanna è fornito dalla dislocazione dei monasteri italo – greci scaglionati in massima parte lungo gli assi viari fin qui esaminati (cfr. Carta 2).  A questo sistema non si sottraggono gli insediamenti basiliani lungo le fiumare, molte delle quali interessate da una viabilità non certo secondaria. Parte integrante di questo sistema è la maglia dei monasteri, la cui ubicazione consentiva di intercettare le comunicazioni da e per l'interno. In questa logica anche la disposizione di San Filippo il Grande, San Salvatore di Bordonaro, Santa Maria di Mili, Santa Maria di Mandanici eccetera rispondono alla necessità di controllo di queste importanti arterie di comunicazione. L'analisi fin qui condotta non vuole ovviamente dimenticare che gran parte degli assi viari fin qui esaminati devono essere considerati, in relazione alla morfologia dei luoghi, dei corridoi obbligati, la cui utilizzazione risale ad età remota, collegata alle antiche vie di transumanza. Quello che a nostro parere va sottolineato è il connubio che ad un dato momento si crea tra viabilità dei Nebrodi e la necessità politica e strategica del suo controllo.
Un valore strategico che nella prima età normanna mantiene un ruolo molto alto, solido punto di partenza per la conquista del resto dell'Isola. In questo senso la significativa scansione dei monasteri italo – greci, lungo gli assi portanti del sistema viario della Sicilia N/E conferma una caratteristica implicita degli insediamenti basiliani, mettendone per converso in rilievo l'uso strumentale in vista di un rafforzamento del dominio normanno sul territorio.

Tratto da LA VALLE D'AGRÒ di Gherardo Fabretti
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