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Le dimensioni del conflitto partitico


Bisogna distinguere i programmi partitici dalle caratteristiche degli elettori che il partito presenta. Per esempio il fatto che il partito riceva un sostegno forte da parte dell’elettorato cattolico non lo rende automaticamente un partito cattolico né indica che la religione sia un importante dimensione di competizione.
Una seconda direzione per identificare le dimensioni della competizione è quella di mettere a fuoco le differenze tra i vari partiti piuttosto che quelle esistenti all’interno di ognuno di essi. Ciò significa che un certo numero di problemi presenti in un paese può anche non tradursi in dimensioni di conflitto per il suo sistema partitico. Essi possono provocare divisioni all’interno dei singoli partiti anziché tra di essi. In terzo luogo cercheremo di circoscrivere l’analisi alle issues politiche che dividono i partiti politici più importanti, quelli che Sartori chiama rilevanti, a causa del loro potenziale di coalizione o riatto.
Le 7 dimensioni di conflitto elencate possono essere osservate almeno in alcuni dei sistemi di partiti elencati nelle 36 democrazie:
socioeconomica; religiosa; culturale-etnica; urbana-rurale; sostegno al regime; politica estera; postmaterialismo
una distinzione può essere fatta tra le dimensioni di conflitto ad alta salienza e quelle di media intensità o che hanno spaziato da una alta ad una bassa intensità nel tempo

la dimensione socioeconomica
è la più importante. Molti studi hanno mostrato le differenze tra le politiche socioeconomiche proposte e messe in opera dai partiti e dai governi orientati a sinistra rispetto a quelli di destra. I governi di sinistra hanno prodotto un livello più alto di crescita nel settore pubblico dell’economia, più ampi bilanci delle amministrazioni centrali, maggiore equalizzazione del reddito, maggiori sforzi per la riduzione della disoccupazione e una maggiore enfasi sull’istruzione, sanità e spesa sociale di quanto non abbiano fatto i governi di desta.

La dimensione religiosa
Le differenze tra partiti religiosi e secolari possono essere riscontrate in più della metà delle 36 democrazie. Come la dimensione socioeconomica, anche quella religiosa è declinata nelle sua importanza nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Nei paesi europei con popolazioni miste, cattoliche e protestanti e con storie di antagonismo tra cattolici e protestanti le tensioni interreligiose sono per lo più scomparse e con il passare del tempo i due gruppi si sono uniti sotto il profilo politico.

La dimensione etnico-culturale
Lipset e Rokan identificano 4 fratture all’origine dei cleavages dei sistemi partitici. Oltre alla dimensione socioeconomica e religiosa gia discusse, si tratta di clavages etnico-culturali e di conflitti che contrappongono gli interessi rurali agricoli a quelli urbani e industriali. La dimensione etnico-culturale riveste una qualche importanza nei nove paesi descritti come società plurali con l’eccezione di Israele

La dimensione urbano-rurale
Differenze tra aree rurali e urbane sono riscontrabili in tutte le democrazie tuttavia solo in pochi casi danno origine a dimensioni di conflitti rilevanti a livello di sistema partitico.


La dimensione del sostegno al regime
si manifesta nelle democrazie come risultato della presenza di importanti partiti che si oppongono alo stesso regime democratico. Nelle nostre 36 democrazie ciò è accaduto soprattutto nei paesi europei e asiatici dove erano presenti parititi comunisti rilevanti: Francia, Italia, Finlandia, Portogallo ecc

Tratto da LE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE di Filippo Amelotti
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