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Elementi germanici in altre lingue romanze

Elementi germanici in francese, spagnolo e portoghese

Parliamo di secondo strato, cioè il francone nella Gallia settentrionale: così importante che ha influssi tenui anche sulla fonetica, sulla formazione delle parole e sulla sintassi.
Il francese ha assunto dal Germanico l’aspirata h.
Molto produttivo è il suffisso –ard/-hard, -art dal germanico –hart prima nei nomi (Bernhart, Reginhart) poi nei nomi comuni diffondendosi anche in Italia e Spagna. Stessa cosa per il suffisso –aut/-aud dal germanico –wald (ribalt, ribaud < ribaldo it.)
Nella Francia meridionale tracce anche del Visigoto e del Burgundo.
Portoghese e Spagnolo sono le lingue con meno elementi germanici: scendono solo i Visigoti, i Vandali e in Galizia gli Svevi.
Alcune concordano con le voci gotiche dell’italiano:
-    dal got. Triggwa > port e ita. Tregua
-    dal got. Garws, ornamento > sp e ita. Garbo
altre invece sono attestate solo nelle lingue ibero romanze:
-    dal got. Gansus > sp. e port ganso per papero.
-    Dal got. Hagja protettore > sp. aya bambinaia
-    Dallo svevo bruta > port britar.
In Francia il terzo strato è rappresentato, oltre dal continuo influsso del Francone, anche di elementi germanici che partecipano della seconda Lautverschiebung, con la metafonesi di a in e, oltre che elementi marinareschi dal Frisone.
Quarto strato è dovuto ai Normanni (dialetto affine al danese): poche tracce nella toponomastica la solo nella zona settentrionale. Tra gli appellativi:
-    vague,onda, da vagr
-    hogue, altezza nel dialetto normanno, da haugr;
-    brant prua, ma sparisce nel MedioEvo, da brandr
entrano anche delle parole anglosassoni:
-    da bat deriva fr. Batel > bateau, it, battello
-    da antico Ingl Nord > nord fr.
Quinto strato mutua delle parole dal medio Tedesco (traffico commerciale), medio Inglese (traffico marittimo) dal medio NEdeerlandese, tra cui:
-    digue, diga, da dijc
-    mannequin – figurina e dal XV modello – mannekijn, ometto.
Nel XV sec arrivano parole tedesche (dalle zne di confine), nederlandesi e soprattutto inglesi, a partire dal XVIII: session, voter, budget, tunnel, ticket, brandy ecc…

Elementi germanici in rumeno

Difficoltà a rintracciare parole di sicura ascendenza germanica.
Esempio: rum. gard per giardino non deriva dal francone gard nel dallo slavo grad ma piuttosto da un termine tracoilllirico gardas, recinto.
Oppure il rumeno stima (ombra spirito) non deriva dal gepido, bisogna considerare la storia della parola: è infatti documentata solo dal XVIII sec, il che parla in favore di una discendenza neogreca.
Le poche parole che risalgono al germanico provengono dal Latino volgare, come tufa, cespuglio.
Abbastanza numerose le voci di recente origine tedesca: in Transilvania per il contatto con i sassoni nel XII sec (mediato però dall’ungherese), altri dovuti all’amministrazione austriaca. Alcune parole provengono anche dallo jiddish parlato dagli ebrei aschenaziti dei dintorni.

Elementi germanici nel ladino e nel sardo

Per lo più le parole sono comuni a quelle italiane. Differenza a partire dagli stanziamenti Alemanni e BAiuvari. Maggiormente toccate la sezione occidentale e centrale, anche per questiono politiche.
- Sezione occidentale (grigioni, engadina): es. engadinese albierg risale al gotico haribergo attraverso l’it. Albergo. Interessanti anche i casi di caldo dal tedesco.
- Sezione centrale: germanismi più antichi comuni all’alta Italia, quelli peculiari della parte dolomitica risalgono al Baiuvaro nella fase tarda del medio alto tedesco.
Per il sardo, unici germanici sono i Vandali, ma i germanismi risalgono per lo più dal latino volgare (come  merka, latte inacidito, arrivato dalla mediazione latina di melca) o dall’italiano.

Tratto da LE LINGUE ROMANZE: INFLUENZE E PRESTITI di Federica Maltese
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