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Gli ebrei e la terza repubblica


Fra il 1880 e il 1888 la Compagnia per l’apertura del canale di Panama, diretta dall’ingegner Lesseps, il costruttore del canale di Suez, riuscì a compiere scarsi progetti pratici. Ciononostante in quegli otto anni raccolse in Francia una considerevole somma di denaro sotto forma di prestiti privati.
La chiave dell’enigma sta nel fatto che i rinnovati prestiti pubblici della compagnia venivano invariabilmente appoggiati dal parlamento. La costruzione del canale era generalmente considerata più un’opera pubblica nazionale che un affare privato. Quando la compagnia fallì, fu quindi la politica estera della repubblica a subire le conseguenze del rovescio. Solo qualche anno dopo apparve chiaro che la conseguenza più grave era la rovina di mezzo milione di francesi del ceto medio.
La compagnia era già da anni in uno stato fallimentare e Lesseps per far approvare i nuovi prestiti era stato costretto a corrompere la stampa, oltre metà parlamento e tutti gli alti funzionari.
Non c’erano ebrei né fra i parlamentari corrotti né nel consiglio di amministrazione della compagnia; ma Jacques Reinach e Cornelius Herz (ebrei?) si erano contesi l’onore di distribuire le bustarelle fra i membri della camera.  Naturalmente c’era tutta una schiera di piccoli affaristi ebrei che lavoravano per Herz e Reinach.
Il disgustoso imbroglio era finito disastroso per Reinach; perseguitato dai ricatti di Herz, egli aveva preferito suicidarsi.
Poco prima della morte aveva consegnato alla “Libre Parole”, il quotidiano antisemitco di Drumont, il suo elenco di parlamentari corrotti.
La libre parole e, con essa, la stampa e il movimento antisemitico diventarono una forza pericolosa nella terza repubblica.
Lo scandalo di Panama mise in luce due fatti:
1. i parlamentari e i funzionari statali si erano trasformati in affaristi
2. gli intermediari tra l’iniziativa privata, in questo caso la compagnia, e l’apparato statale erano quasi esclusivamente ebrei.

Gli antisemiti poterono ingigantire la parte degli ebrei nella faccenda per affermare che il loro parassitismo era l’unica vera causa del dissolvimento generale.
Gli ebrei potevano rimanere un gruppo compatto, separato dalla società, fin quando un’amministrazione pubblica se ne serviva e aveva interesse a proteggerli. Il decadimento dell’ammnistrazione causò quindi l’immediato allentamento dei vincoli che avevano tenuto unita la comunità ebraica.
Gli ebrei erano ora divisi in cricche fra loro nettamente ostili, ma tutte egualmente occupate ad aiutare la società ad arricchirsi alle spalle dello stato.

Tratto da LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO di Antonino Cascione
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