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Teorie del cinema. Dal critico al cineasta con Ejzenstejn e Epstein


Se nei due primi decenni del secolo tra i protagonisti della discussione troviamo principalmente giornalisti, critici di altre arti, letterati, uomini di cultura non implicati direttamente nella produzione cinematografica, mentre le dichiarazioni dei cineasti sono ancora molto rare e prive il più delle volte di ambizioni speculative, negli anni Venti il rapporto tende quasi a invertirsi: accanto agli “studiosi puri” (Balazs), ai teorici passati alla regia (Delluc) e ai numerosissimi registi che sentono il bisogno di pronunciarsi sul cinema (Abel Gance, Marcel L’Herbier, René Clair, Henri Foscourt, Germane Dulac) si afferma la nuova figura del cineasta – teorico (Ejzenstejn e Epstein),caratterizzata da una totale simbiosi fra l’attività speculativa e la prassi registica e quindi ugualmente rilevante per la storia del pensiero sul cinema e per la storia del cinema stesso.

Tratto da LE TEORIE CLASSICHE DEL CINEMA di Laura Righi
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