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Elementi di modernità in "Viaggio in Italia"



Celebre scritto di Jacques Rivette dedicato a Rossellini: dice che nel cinema ci sono un “prima” e un “dopo” questo film (Lettre sur Rossellini, aprile 1955). Il film di Rossellini stimola la discussione sul cinema moderno iniziata sui Cahiers.
Elementi di modernità:  - uso del suono; - uso della luce, del bianco, ottenuta con l’operatore Serafin;  - sceneggiatura aperta all’improvvisazione, sorta di “estetica della diretta”; - spoliazione drammaturgica (accade poco);  - i tempi morti incarnano l’azione, non ci sono inquadrature “logiche”.
Tuttavia il film ha una struttura forte e ben costruita: inizia e termina con i protagonisti in automobile, e si articola lungo sei giornate scandite dalle peregrinazioni di Katherine.
Il tema della diversità è moltiplicato per due: marito e moglie sono diversi fra loro come lo sono dall’ambiente. Isolamento che ricalca quello della coppia Rossellini/Bergman.
Miracolo di Maiori: avviene fuori campo, non si sa se c’è stato o no. Il vero miracolo è quello che avviene tra Katherine e Alex.
Soggettive di Katherine: danno al film un’impronta di scoperta. Con gli occhi di lei vediamo sin dall’inizio l’Italia, con lei compiamo le escursioni. Tuttavia non sempre sono corrette: a volte lei è sull’auto di Natalia, ma quello che vede viene ripreso dall’auto del marito.
Accoglienza critica: a parte l’entusiasmo dei giovani dei Cahiers, il film è accolto con freddezza in Francia. In Italia fu stroncato quasi ovunque, oppure ignorato.

Tratto da "LE VARIANTI TRASPARENTI". LA BERGMAN E ROSSELLINI di Marco Vincenzo Valerio
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