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Diritto alle informazioni e alla partecipazione

Si riconoscono diritti e doveri.
Legge 241/1990→ chiunque è destinatario di un provvedimento a valle di u  procedimento amministrativo deve essere coinvolto dalla pubblica amministrazione. Il responsabile unico del procedimento deve individuare i destinatari, informarli e indicare quando è atteso il provvedimento finale. L’informazione avviene per via pubblica, dove c’è più accesso; ci può essere anche una comunicazione diretta quando i soggetti interessati non sono tanti.
D.lgs. 195/2005→ definisce le modalità attraverso le quali si esplica il diritto di accesso ai documenti amministrativi, che è indispensabile per attivare anche il diritto di partecipazione. Perché se so dove consultare i documenti, posso partecipare alla Conferenza dei Servizi e dare il mio parere. Per l’accesso ai documenti e informazioni ambientali non devo motivare nulla, quindi c’è un obbligo da parte della pubblica amministrazione entro 30gg dalla richiesta di informazioni. Se essa non provvede posso fare ricorso al TAR. Nei casi di sicurezza e difesa nazionale, o la richiesta è troppo generica. Oppure riguarda segreti commerciali, dati sensibili, l’amministrazione non ha l’obbligo.
Diritto d’accesso ai documenti→ corrisponde ad un dovere della pubblica amministrazione. Non comporta il diritto di copia, il quale comporta il pagamento di una somma. Accanto al diritto di accedere. C’è il dovere all’informazione da parte della pubblica amministrazione, che deve fare dei piani di informazione. Ogni anno l’osservatorio nazionale rifiuti, insieme all’ISPRA, pubblica un rapporto nazionale sui rifiuti. Le VIA sono pubblicate sul sito del Ministero dell’Ambiente.
Il diritto di partecipazione è la possibilità di assistere ed essere parte attiva di un procedimento. Vale 60gg e poi decade.
Un procedimento può prevedere vari passaggi:
Il procedimento può essere bloccato in vari punti→ esercizio di lobbying.

Come si protegge la matrice ambientale? Con la pianificazione.
Il primo settore che ha sviluppato il concetto di pianificazione è stata l’urbanistica. Le norme vigenti si rifanno al 1942, quando l’interesse era l’ampliamento dell’attività edilizia, con l’obiettivo di fermare l’urbanesimo (edificazione selvaggia).
Si inventano i PRGC: prendi il tuo territorio e dividilo in 4 zone (abitato, industrie, agricoltura e servizi. Questo ragionamento si può applicare ad altri livelli. Il punto di caduta della destinazione d’uso era il rapporto di proprietà:
Limitazioni proprietà→ se imponiamo una destinazione d’uso, condizioniamo l’uso della proprietà, quindi ogni volta che faccio pianificazione scardino i principi della nostra società. Il diritto di godere della proprietà privata deve essere conciliato con l’interesse collettivo, giustificando questo comportamento.
Servitù d’uso→ se non posso arrivare alla mia proprietà ho il diritto di avere un passaggio attraverso la proprietà di un altro.
espropriazione→ la proprietà privata può essere tolta.

Il primo passo in avanti sull’ambiente è stato fatto nel 1985 con la legge Galasso: fu previsto che sul territorio nazionale tutte le aree gravate da usi civici, le aree sopra i 1200m nell’Appennino, sopra i 1600m sulle Alpi, tutte le fasce fluviali di 150m, fossero sottoposte a vincolo paesaggistico, il quale vigeva automaticamente. Serviva un’autorizzazione paesaggistica che poteva essere ovviata se si provvedeva a fare dei piani paesaggistici dalle regioni, che dovevano individuare dove c’era o non c’era il vincolo e definire la forma di gestione.
Piano di Coordinamento Territoriale (PCT)→ sono di competenza regionale e coordinano tutte le pianificazioni che sono sotto il controllo della regione.
PTCP→ riguardano le provincie; però avevano comunque un orientamento politico.
Piano di Bacino (PdB)→ legge 183/89; per governare certi fenomeni dobbiamo uscire dagli schemi territoriali politici. Si assume come riferimento il punto di caduta territoriale riguardo l’ambiente. La pianificazione avverrà in base alla tipicità dell’area e non su caratteri politici.

Tratto da LEGISLAZIONE ANTI-INQUINAMENTO di Marco Cavagnero
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