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Definizione di intertestualità

Intertestuale è il rapporto che si stabilisce tra un testo e un altro, precedente o contemporaneo (sottotesto o ipotesto). Compito degli studiosi è stabilire il valore del rapporto e appurarne l'intenzionalità. L'intertestualità è condizione di ogni epoca: ogni testo è in contatto con altri. Ci sono epoche in cui è di norma, come il Rinascimento, con pratiche (imitatio) con cui legittimare la produzione. Anche nel Novecento è presente, fino alla riscrittura (l'Ulisse di Joyce) o al pastiche.

L'intertestualità non va confusa con la pluridiscorsività di Bachtin, la coesistenza nel romanzo di vari stili. Tale nozione riguarda più il sistema dei registri stilistici che il rapporto del testo con altri.

E' opportuno, secondo Gardini, distinguere tra prestito, allusione e imitazione. Il prestito designa un'intertestualità con similarità di linguaggio, ma priva di un legame tra i contesti delle opere (ed è dunque un'operazione esterna); l'allusione comporta similarità di linguaggio e stabilisce una relazione di non identità tra i contesti delle opere (e valorizza le differenze del testo derivato); l'imitazione presenta similarità di linguaggio e una relazione di equivalenza tra le opere.

Nel caso dell'Orlando Furioso, l'intertestualità multipla all'inizio anticipa l'intertestualità praticata nell'intero poema. Data la specificità dei tre tipi di intertestualità, il concetto di sottotesto va sostituito con referente nel caso del prestito, intertesto nell'allusione, modello nell'imitazione.

Tratto da LETTERATURA COMPARATA di Domenico Valenza
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