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I poemi maggiori di Luis de Argote y Gongora


Parliamo infine dei due poemi maggiori: Fabula de Poliremo y Galatea e Soledades, composti nella solitudine di Cordova (e significativo è in questo senso il secondo titolo) e divulgati solo nel 1613. Poliremo uscì assieme alla prima delle Soledades, mentre la seconda, un unico lungo frammento, uscì poco dopo; le ultime due non furono mai scritte. Queste due opere suscitarono grande dibattito tra i contemporanei, poiché qui Don Luis aveva raggiunto il massimo livello del suo stile, suscitando fortemente l’interesse del pubblico così come mai era avvenuto. La modernità della sua poesia, in questa fase di massimo splendore, sarà quello che analizzeremo adesso.Le Soledades sono una serie di liberissime silvas, cioè di strofe di endecasillabi alternati senza norme precise a settenari, con rime disposte liberamente a seconda delle scelte espressive, attraverso le quali si dipana un racconto senza coerenza o unità, dove Gongora esprime, attraverso gli stilemi della poesia bucolica e georgica, il suo desiderio di vita appartata, semplice e autentica.Il Poliremo rievoca in ottave italiane il mito di Galatea e Aci. Anche qui troviamo l’esaltazione dello spirito panico, delle forze della natura, e il vagheggiamento di un ideale di vita agreste e solitaria, lontana dall’affannosa vita cortigiana. Non per niente l’invocazione è alla più agreste delle Muse, Talia.
3.6 L’originalità di Gongora.
Sta proprio nel suo non disdegnare l’ideale idillico e il gusto per le scene agresti e quotidiane nella forma della tradizione aristocratica e culta. Ciò che i suoi contemporanei non gli perdoneranno è la mancanza di coerenza tra linguaggio e soggetto trattato. Il culteranesimo gongorino, con i suoi latinismi sintattici e lessicali, con le sue allusioni difficili, con le perifrasi oscure a molti risulta insostenibile. Ma non è questa l’accusa principale, quanto quella di utilizzare questi stilemi arzigogolati con un tema considerato basso e insignificante. In realtà Gongora, e pochi allora lo capiranno, è un vero e proprio precursore della poesia moderna. Il suo stile, le sue costruzioni, sono assolutamente calibrate e studiate, impiantate su una geometria perfetta che ricorda quella dei giardini all’italiana: in entrambe infatti la natura è sottoposta alle leggi della prospettiva e della simmetria, antitetiche o parallelistiche che siano.
 

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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