Skip to content

L'ultima fase della vita di A. Machado


Nel 1934 cominciano ad uscire sul Diario de Madrid gli “appunti degli alunni di Juan de Mairena”, raccolti nel 1936 in un libro che è una vera e propria lezione di spirito critico antiretorico e antidogmatico, una lezione di fiducia nella possibilità di vivere una umanità diversa, meno parziale (contro la divisione del lavoro e il produttivismo), meno alienata (contro la cultura di massa, cinema e sport), meno scissa (contro la cultura elitaria e tecnicistica del letterato come del politico). Non a caso Machado non sceglierà la forma del saggio, come molti illustri predecessori, bensì la forma degli appunti, nel quadro del rapporto docente – discente (lezioni, esami, interrogazioni), in modo tale che la ricchezza dei temi e la sicurezza del giudizio non schiaccino il lettore ma lo invoglino socraticamente a mettersi in attività, a determinarsi. Un invito discreto a scegliere, a impegnarsi, che risuona ancora più esemplare se si pensa al periodo in cui Machado lo scrisse: alla vigilia del Colpo di Stato dei Generali, che spaccò in due il paese. Machado, coerentemente, scelse la Repubblica, rimanendo con le masse popolari, in cui vedeva l’unica speranza di cultura e libertà per la Spagna, fino alla fine, fino al viaggio verso la Francia tra la folla dei fuggiaschi, fino alla morte a Collioure, a pochi chilometri da quella frontiera così dolorosamente varcata, sigillando con forza la sua lezione di poeta e di uomo.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.