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Le prime commedie di Pedro Calderon de la Barca


Analizziamo qualche commedia soffermandoci prima su quelle storiche. El alcalde de Zalamea si basa su un fatto realmente accaduto, una campagna militare in terra di Estremadura nel 1580, con personaggi storici quali don Lope de Figueroa e Filippo II. Il dramma si incentra su due personaggi estremamente complessi: don Pedro Crespo, che incarna la profonda passione per la terra e un senso altissimo del proprio onore incontaminato, e don Lope de Figueroa, che pur reso irritabile dai dolori delle varie ferite di guerra, è personaggio generoso e nobile.
In El principe constante si rievoca la disgraziata spedizione marocchina dell’Infante don Fernando di Portogallo, che cadrà prigioniero de re di Fez e fu mandato ai suoi per trattare la resa di Ceuta. Dopo aver sconsigliato ai suoi la resa, torna, come da patti, dal nemico. In quest’opera l’espressione dei sentimenti dei personaggi è resa spesso da degli “a solo” lirici, uno dei quali è il sonetto “A las flores” che Antonio Machado considerava polemicamente la quintessenza del calderonismo, e quindi del barocchismo. È in effetti una manierata meditazione sulla caducità delle cose del mondo, che Machado considerava esempio di logica “rimata”, in contrapposizione alla vera poesia che è invece alogica, perché immersa nel flusso vitale e temporale.

Tratto da LETTERATURA SPAGNOLA di Gherardo Fabretti
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