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Gli autori romantici Europei


Gli autori romantici più influenti furono tedeschi (Goethe, Schiller) e inglesi (Byron, Scott). La Russia sviluppa un suo romanticismo con Puskin e Lermontov e grazie a loro il russo verrà sdoganato e conquisterà una propria dignità letteraria. In Italia Manzoni, volendo adeguare la nostra letteratura con le forme del romanticismo europeo, consegnerà agli italiani un idioma moderno con cui comunicare. Col romanticismo anche le lingue minori, specie quelle dell'est, cominciano a contribuire al quadro della grande letteratura europea.
Precursore della temperie romantica è il francese Jean Jacques Rousseau, il cui illuminismo puntato sull'indagine dell'io ha trasformato completamente la nozione di soggetto storico, aprendo la strada alle invenzioni psicologiche del romanticismo più maturo. Rousseau stabilisce l'incoerenza dell'io su un piano che non è più quello petrarchesco tra cielo e terra ma tutto interno al soggetto, proiettandolo fuori dallo schema cristiano.
Il Romanticismo elabora concetti e idee che contestano gli istituti del classicismo e introducono una nuova nozione di continuità storica e riconoscono nell'individuo e nei rapporti di questo con il presente la struttura della civiltà. Anche la tendenza alla critica è un portato del romanticismo secondo il quale non si dà nulla nella vita degli uomini che non risulti da un'opera di demolizione o di ricostruzione. L'individuo e la coscienza individuale provengono da un processo critico: la dissoluzione del figlio e l'edificazione dell'adulto tramite sostituzione del figlio al padre. La critica colpisce al cuore per colpire il padre, l'autorità, il sovrano in maniera che l'individuo diventi padre di sé stesso. Non per niente il romanzo di formazione nasce in questo periodo. L'educazione avviene per esperienza diretta e non è più imposta da qualcuno che possiede una intelligenza superiore. È la stessa superiorità che non esiste.
In ambito letterario il ribellismo prende forma di disobbedienza ai modelli antichi, alle regole, ai dogmi della razionalità. I romantici delegittimano ogni forma di apriorismo o conservatorismo. Non rinunciano a guardarsi indietro ma guardano non per fede nell'antico ma per nostalgia di una origine incontaminata, di una identità a-temporale che non venga da una ideologia nobiliare o assolutista, comunque “dall'alto”.
Questa ricerca della verginità letteraria porta molti autori a studiare letterature e mondi lontani, esotici, pittoreschi.
Il romanticismo abbozza una embrionale sociologia della letteratura, meditando sull'influenza della religione, dei costumi e delle leggi sulla letteratura e viceversa, come fece Madame de Stael col suo Della Letteratura.In Italia Giuseppe Mazzini si fa promulgatore di un rinnovamento letterario e culturale italiano nel suo D'una letteratura europea (1829) e l'impegno civile è fortissimo in tutto il romanticismo.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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