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L'Octavia di Seneca


Oltre alle nove tragedie qui elencate ne possediamo anche una di ambientazione latina, una praetexta per intenderci. L’Octavia racconta dell’omonima donna, prima moglie di Nerone, che ripudiata e assassinata dall’imperatore viene scavalcata nel suo ruolo da Poppea Sabina. Oggi si è restii ad attribuire la tragedia a Seneca: primo il filosofo compare direttamente nella trama, secondo gli avvenimenti sono raccontati come profezia ma storicamente sono troppo  attendibili per non essere stati scritti poco dopo gli avvenimenti, terzo l’autore versifica troppi brani filosofici dello scrittore stoico, segno di un elaborato tentativo di imitazione. È da collocare in anni non troppo lontani dalla morte del tragediografo (tra il 70 e l’80); rappresenta comunque fedelmente l’ambiente storico di Seneca e dell’epoca neroniana in genere.  Seneca non fu l’unico tragediografo di epoca imperiale e molti intellettuali dell’èlite intellettuale senatoria utilizzava la drammaturgia come strumento di opposizione ad un regime imperiale sfacciatamente tirannico.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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