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La terza, quarte e quinta parte della Pharsalia

    
A Pompeo appare in sogno l’ombra di Giulia, figlia di Cesare e sua prima moglie, che gli presagisce terribili sciagure. Giulia odia Pompeo per averla ripudiata ed è simile ad una Furia quando si scaglia contro di lui; al contrario la seconda moglie Cornelia è una donna dolce e riamata da Pompeo. Terribili le parola di Giulia: “invano cerchi di tagliare con il ferro i tuoi pegni: la guerra civile ti farà mio”. Cesare entra in città e Pompeo raduna gli alleati, soprattutto orientali, in un lungo elenco simile al catalogo delle navi dell’Iliade.  Segue la morte del pompeiano Vulteio dopo un’azione eroica e del partigiano di Cesare, Curione. Intanto mentre Cesare ritarda il suo arrivo in Epiro, Pompeo ne approfitta per mettere al sicuro la moglie Cornelia nell’Isola di Lesbo; la lascia a malincuore: il loro amore è grande e sincero.

Riassunto della quarta parte.

Sesto, uno dei figli di Pompeo, consulta la maga Erittone che gli presagisce, tramite un rito di negromanzia, l’imminente sconfitta del padre. Al contrario del libro VI dell’Eneide, quando Enea scende negli inferi, stavolta è il cadavere a risalire in superficie, nel mondo dei vivi. Inoltre, proprio a sottolineare l’orrore dello scontro, non è la sibilla a dare il responso ma la più terrificante delle maghe, l’esercitatrice delle pratiche oscure più aborrite dai numi Romani.
Pompeo è riluttante nel portare avanti lo scontro ma le pressioni dei suoi luogotenenti lo costringono a schierare l’esercito a battaglia nella città di Farsalo. Cesare distrugge l’esercito pompeiano, muore anche Domizio Enobarbo, antenato di Nerone. Pompeo fugge, Cesare si rifiuta di consegnare gli onori ai caduti. Visioni da incubo turbano i suoi sogni. Lucano sosteneva che anche Cicerone aveva preso parte alla battaglia ma è una forzatura storica.
Pompeo riprende con sé Cornelia e si rifugia in Egitto. Il re Tolomeo, su suggerimento dei cortigiani, lo fa uccidere. Il corpo decapitato viene abbandonato sul litorale.un certo Cordo gli concede umile sepoltura. Farsalo è il “funerale del mondo”. La morte di Pompeo è ignobile e tutta la poesia è zeppa di elementi baroccheggianti che rendono meglio la tragicità dell’evento. La poesia è un po’ forzata: Virgilio aveva sancito l’impossibilità del riconoscimento del corpo mentre Lucano lo fa riconoscere dalla testa mozzata.
    
Riassunto della quinta parte.

Catone prende in mano le redini dell’esercito repubblicano e attraversa, tra mille pericoli, il deserto egiziano. Si rifiuta di consultare l’oracolo di Ammone: la conoscenza del futuro non pregiudica o muta il destino a cui si è stati assegnati. Cesare giunge in Egitto e finge un cavalleresco sdegno per la consegna della testa di Pompeo. Ad Alessandria visita la tomba di Alessandro Magno, suo maestro di tirannide, e partecipa ad un fastoso banchetto con la regina Cleopatra. Sollevazione generale degli Alessandrini contro Cesare. Qui il poema si interrompe bruscamente.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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