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LA SCHIZOFRENIA PARANOIDE


Il delirio si può sviluppare in due direzioni:
Delirio del codice: la paranoia, assume una coerenza estrema e ogni cosa che capita alla persona può essere interpretata come una prova del teorema che compone il delirio. Il delirio del codice può sfociare nel delirio del contesto. Spesso le 2 forme convivono e caratterizzano due registri linguistici che in parte rimangono separati e in parte si sovrappongono.
Delirio del contesto: la schizofrenia, è presente un linguaggio con riferimenti bizzarri e fuori luogo.

Per lo SCHIZOFRENICO PARANOIDE niente avviene per caso, tutto ciò che accade è connesso con lui, ha una logica in relazione alla sua vita, ma spesso il suo interlocutore troverà bizzarri i riferimenti a cose o eventi in apparenza disparati e sconnessi.
Inoltre, la relazione con l’Altro è il focus principale di comprensione della schizofrenia. Nella relazione con l’Altro la schizofrenia è paranoide. Dove il delirio paranoide non si può manifestare, diventa oscuro e incomprensibile, dove c’è silenzio, la vi è un Altro protettivo: che copre il delirio prima che esca, che non permette di manifestarsi. Se nella schizofrenia paranoide l’ombra diventa l’Altro, nelle forme in cui i sintomi positivi non si presentano è l’Altro a diventare ombra.
La schizofrenia paranoide è una forma storica che si sviluppa in un sistema di relazioni, la famiglia, in un’epoca in cui il farmaco è inefficiente e presenta effetti collaterali che dissuadono molti pazienti e famiglie dall’assumerlo.

Tratto da LO SCHIZOFRENICO DELLA FAMIGLIA di Carla Callioni
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