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DALLE GUERRE DI TRANSIZIONE ALLE GUERRE DI FAGLIA


Caratteristiche dei conflitti delle guerre di faglia:
particolaristici; violenti; su questioni di identità; si protraggono per molto tempo; tra stati o gruppi appartenenti a diverse civiltà o religioni; ricorso al massacro e al terrorismo, intermittenti (esplodere, attenuarsi, divampare nuovamente), estinti con il genocidio; elevato numero di rifugiati e vittime; divampate grazie l’espansione dei mezzi di trasporto e di comunicazione, emigrazione ha prodotto diaspore all’interno di altre civiltà.
Conflitti etnici e di faglia sono avvenuti per la maggior parte sul confine tra Euroasia e Africa (es. guerra del golfo), tra mussulmani e altri. Hanno avuto una forte propensione alla violenza soprattutto in periodi di crisi internazionali.
Come mai tutte queste guerre di faglia?
1) Scoppi intermittenti di violenza tra gruppi di civiltà diverse
2) Mutamenti equilibri demografici: l’espansione numerica di un gruppo genera pressioni sociali, economiche e militari su gruppi demograficamente meno di namici.
3)Scelte politiche ed economiche delle nazioni
Perché proprio i mussulmani sono così propensi alla conflittualità?
Militarismo: È sostenuto che l’Islam sia sempre stata una religione bellicista, che glorifica le virtù militari.
Indigeribilità: difficoltà ad adattarsi/vivere a fianco alle altre religioni.
Contiguità: immigrazione mussulmana in territori vicini con l’intento di convertire altri popoli.
Come mai questa esplosione della violenza nel tardo XX sec.?
Vittime di un diffuso pregiudizio antimussulmano che ha tradizionalmente pervaso le società occidentali
L’assenza nel mondo islamico di uno o più stati guida
Esplosione demografica: moltissimi maschi disoccupati = fonte di instabilità interna ed esterna.

Tratto da LO SCONTRO DELLE CIVILTÀ di Alice Lavinia Oppizzi
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