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Quando un comportamento o può essere considerato innato

Quando un  comportamento o può essere considerato innato


architettura neurale: le predisposizioni innate si riferiscono alle caratteristiche di risposta dei singoli neuroni (ruolo fondamentale nella specializzazione strutturale e funzionale del cervello, influenzando il tipo di informazioni che le diverse aree del cervello possono ricevere dall'ambiente per il tipo di rappresentazione che queste aree potranno sviluppare e conservare al loro interno sotto forma di configurazioni di connessioni sinaptiche). E' necessario, per assicurarsi che una specifica area della corteccia si specializzi per elaborare input specifici, fare in modo che tale area riceva un particolare tipo di input e che le connessioni che veicolano tale input all'area considerata siano maggiormente facilitate.
variabili spazio-temporali che caratterizzano lo sviluppo cerebrale: variazioni minime nel momento in cui determinate esperienze o eventi ambientali intervengono possono giocare un ruolo determinante nel processo di specializzazione delle diverse aree cerebrali. Sembra, ad esempio, che l'emisfero destro maturi più velocemente del sinistro nel primo anno di vita, e ciò farebbe sì che esso assuma su di sé le funzioni visuo-spaziali che iniziano a svilupparsi alla nascita, lasciando libero l'emisfero sinistro di specializzarsi per le funzioni linguistiche, che non iniziano a fare la loro apparizione prima di alcuni mesi dopo la nascita.
configurazioni di connessioni sinaptiche all'interno di aree corticali: I circuiti cerebrali si sviluppano in modo dipendente dall'esperienza, e il cervello possiede un elevato livello di plasticità rappresentazionale. È sufficiente ipotizzare l'esistenza di predisposizioni dominio-generali meno dettagliate per spiegare l'emergere, in breve tempo, di rappresentazioni dominio-specifiche, sostenute da configurazioni di connettività sinaptica. La presenza di vincoli biologici di tipo architettonico o temporale sullo sviluppo del cervello produce meccanismi non dominio specifici, non dedicati esclusivamente all'elaborazione di un'unica e specifica classe di input.
Dopo che un particolare meccanismo viene utilizzato ripetutamente per l'elaborazione di un certo input, esso diventa dominio-specifico come risultato della propria storia evolutiva e può essere danneggiato dando così origine a un deficit altamente specifico.
Lo sviluppo è incanalato in una particolare direzione, ma è molto meno predeterminato di quanto assunto dai modelli innatisti. Vengono posti al centro dello scenario i processi di cambiamento ontogenetici: è la dinamica stessa dello sviluppo a svolgere un ruolo cruciale nel plasmare l'organizzazione del fenotipo.
L'evoluzione ha soprattutto fornito l'uomo di una corteccia estremamente plastica, flessibile e aperta agli effetti dell'apprendimento che avviene durante lo sviluppo post-natale.
Nel corso della filogenesi, l'evoluzione ha selezionato esiti evolutivi adattivi e una fortissima capacità di apprendere, anziché un insieme di conoscenze prespecificate.
È più plausibile pensare all'esistenza di una varietà di meccanismi innati, rilevanti per il dominio, che diventano gradualmente dominio specifici perché vengono utilizzati prevalentemente per l'elaborazione di una specifica categoria di input.

Tratto da LO SVILUPPO COGNITIVO di Alessio Bellato
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