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Fratture traumatiche


È in base a come si estrinseca questa forza sul segmento osseo che abbiamo la possibilità di distinguerle in:
fratture DA TRAUMA DIRETTO: è quella frattura che si viene a verificare lì dove ha agito la forza traumatica, onde per cui se io decido di dare una gomitata su un pilastro e mi fratturo l’olecrano ecco che la mia sarà una frattura da trauma diretto perché la forza ha agito direttamente sul mio olecrano.
fratture DA TRAUMA INDIRETTO: quando invece la frattura avviene a distanza, cioè fratture legate a un trauma distante rispetto alla sede della frattura stressa (in cui la rima di frattura è distante rispetto a dove viene esplicata la forza). Abbiamo 4 possibilità da distinguere:
Fratture PER FLESSIONE: esempio quando la forza viene ad agire a livello del gomito è possibile che una forza  che agisca in questa sede venga a provocare una frattura del gomito stesso e allora in questo caso rientreremmo nelle fratture da trauma diretto, ma è possibile anche che questa sede resista, l’omero vada incontro a fenomeni di flessione della diafisi e la rima di frattura si verifichi a livello del terzo medio e come tale a distanza rispetto a dove si è esplicata la forza stessa.
Fratture PER TORSIONE: sono frequenti soprattutto a livello della gamba nel momento in cui la forza viene esercitata a livello del piede che rimane bloccato, tibia e perone subiscono dei movimenti di rotazione, ecco che la frattura anche in questo caso è una frattura da trauma indiretto perché distante rispetto a dove la forza è stata esercitata.
(essendo un discorso legato sulla meccanica il decorso della rima stessa ci può indicare anche le modalità del trauma, per cui una frattura per flessione da di solito un decorso grosso modo  orizzontale abbastanza netto, una frattura per torsione viene invece ad avere un tipico aspetto spiroide e ci dice già come questa forza si è esplicata sul segmento osseo stesso)
Fratture PER COMPRESSIONE: supponiamo un soggetto che cade dall’alto, la cosa più frequente se cade con i piedi è la frattura di calcagno e in questo caso è ovviamente una frattura da trauma indiretto, ma talvolta si può associare alla frattura di calcagno(che può anche non esserci) una frattura dei corpi vertebrali che subiscono dei fenomeni di compressione e possono essi stessi andare in contro a fratture. Il decorso è di solito orizzontale o pluriframmentario, soprattutto questo tipo di fratture avvenendo su osso spugnoso determinano un vero e proprio sbriciolamento del tessuto osseo (osteoporosi)
Fratture PER STAPPAMENTO: dette anche avulsioni: sono legate al fatto che nei nostri segmenti ossei esistono delle vere e proprie salienza, delle sporgenze ossee, delle apofisi su cui si inseriscono tendini o legamenti  e può accadere che in seguito a quella che è l’azione muscolare o il movimento in genere questi tendini o questi legamenti vengono a strappare quella porzione ossea su cui essi stessi si inseriscono . Ad esempio a livello del ginocchio noi abbiamo l’apofisi tibiale anteriore su cui si inserisce il tendine rotuleo, può accadere che in seguito a quello che è un brusco movimento del ginocchio stesso può rompersi il tendine e quindi siamo fuori dal nostro argomento ma può accadere invece che il tendine resiste e strappi via il piccolo frammento osseo su cui si inserisce quindi in questo caso abbiamo un distacco dell’apofisi tibiale anteriore o un’avulsione che dir si voglia. Lo stesso vale per i legamenti per esempio a livello dell’epicondilo,a livello dell’epitroclea per quanto riguarda i legamenti collaterali del ginocchio.

Tratto da MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE di Irene Mottareale
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