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La scoliosi


È una deviazione permanente (cioè non risulta essere correggibile) del rachide di tipo laterale e rotatoria (si svolge sui 3 piani dello spazio), ad eziopatogenesi spesso ignota, cui seguono alterazioni estetiche (di importanza limitata) e funzionali (che possono far si che la scoliosi possa essere considerata come una malattia grave che può portare anche alla morte). Essa si aggrava nella fase di sviluppo staturale e si arresta nella sua evoluzione quando cessa l’attività delle cartilagini di accrescimento dei corpi vertebrali (cioè quando il soggetto raggiunge la maturità scheletrica, che per la donna è intorno ai 16-17 anni e per l’uomo intorno a 17-18-19 anni).


Paramorfismi e dimorfismi relativi alla scoliosi

PARAMORFISMI: alterazioni morfologiche “funzionali” e pertanto correggibili => atteggiamento scoliotico
(quindi se assumo un atteggiamento vizioso della colonna vertebrale sono alterazioni strutturali delle vertebre è possibile tornare nella posizione morfologica iniziale corretta)
DISMORFISMI: alterazioni morfologiche strutturali=> scoliosi
(legate quindi ad un danno vero e proprio delle strutture e pertanto non più correggibili).

Quindi, rapportando il tutto alle patologie della colonna vertebrale, l’atteggiamento scoliotico è di fatto un paramorfismo in quanto correggibile mentre invece quando parliamo di scoliosi o di malattia scoliotica facciamo riferimento ad un dimorfismo non più correggibile. E’ vero che un paramorfismo nel tempo ha la possibilità di evolvere verso un dimorfismo, perché se sto per 4 anni con la colonna vertebrale completamente ruotata o inclinata è chiaro che i miei corpi vertebrali subiranno delle deformazioni per cui avrò il passaggio da un paramorfismo ad un dimorfismo, comunque non tutti i paramorfismi hanno questo tipo di carattere evolutivo.

Tratto da MALATTIE DELL'APPARATO LOCOMOTORE di Irene Mottareale
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