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La figura del dipendente pubblico nel futuro

Chi dovrà essere in futuro il dipendente pubblico? Se prima era un burocrate o uno specialista, nell'ultimo periodo si è passati a figure con competenze e responsabilità gestionali (manager). Ma d'ora in poi non saranno più sufficienti perchè ci sarà la necessità di mettere in campo dei pool interdisciplinari di specialisti, di alta professionalità per il governo integrato di problematiche e relazioni complesse. Per questo cambia anche il rapporto contrattuale della gestione del personale, superando il concetto di posto e retribuzione fissa. E' inevitabile a tal fine una spinta alla valorizzazione dei meriti e delle professionalità. Inoltre le PA devono dotarsi di una nuova credibilità come luoghi di lavoro stimolanti per attrarre talenti.
  
   Ora siamo a metà del guado, ma non bisogna procedere gradualmente: si deve puntare sul salto di qualità. Ciò richiederà agli enti un intenso lavoro di rinnovamento almeno sui seguenti piani:
  
- capacità di elaborazione strategica - assumere una prospettiva progettuale di ampio respiro, tale da qualificare le PA quali attori protagonisti della trasformazione dei sistemi socio-economici;
- consolidamento delle migliori pratiche e strumenti di management quali condizioni per snellire, velocizzare, dinamizzare l'organizzazione;
- superamento di concezioni meccanicistiche dell'organizzazione a favore di modelli organizzativi di stampo organicistico;
- introduzione di logiche e pratiche di networking e passaggio da organizzazioni chiuse e monolitiche a modelli di organizzazione a rete;
- messa in campo di competenze di alto livello e qualità rompendo gli indugi rispetto a tradizioni e incrostazioni del passato.

Tratto da MANAGEMENT PUBBLICO di Giulia Dakli
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