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La crisi del sistema matrimoniale concordatario, l’accordo di Villa Madama e la stagione delle intese


L’entrata in vigore della costituzione mostrò l’incompatibilità tra alcuni valori ad essa sottesi e il sistema matrimoniale concordatario. Solo con l’introduzione della legge sul divorzio nel 1970 si ebbe una svolta: la legge consente a chi abbia contratto una matrimonio religioso regolarmente trascritto di farne cessare gli effetti civili. Ciò ha comportato a far venir meno al corrispondenza tra status di coniuge in sede religiosa e status di coniuge in sede civile che era assicurato dal concordato e soprattutto dal venir meno del principio dell’indissolubilità del matrimonio. La corte cost. ne affermò la piena conformità alla carta che distinguendo tra atto e rapporto matrimoniale spiegarono che il divorzio incide esclusivamente sul rapporto matrimoniale facendo venir meno gli effetti civili del matrimonio.
Dall’accordo di Villa Madama e il protocollo addizionale nascono 2 principi:
1. non è possibile la trascrizione del matrimonio canonico quando nelle stesse condizioni risulta preclusa la celebrazione di un matrimonio civile
2. la trascrizione può avvenire solo se le parti lo vogliono e non è più possibile la trascrizione su richiesta di terzi all’insaputa o contro la volontà dei nubenti.

Dall’84 sono state stipulate e apportate con legge 6 intese con confessioni diverse nelle quali sono stati riconosciutigli effetti civili ai matrimoni disciplinati secondo le norme dei diversi ordinamenti religiosi a condizione che l’atto di matrimonio sia trascritto nei registri dello stato civile

Tratto da MANUALE BREVE DI DIRITTO ECCLESIASTICO di Filippo Amelotti
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