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Spese di manutenzione, riparazione ed ammodernamento


E’ contenuta nell’art. 102 comma 6. Distinguiamo in:
- Spese per manutenzione ordinaria: devono essere imputate al conto economico e quindi vanno ad incidere nel risultato d’esercizio nel corso del quale sono state sostenute.
- Spese per manutenzione straordinaria, ammodernamento e trasformazione, che servono per aumentare la produttività e prolungare la vita utile, spiegando effetti positivi anche in esercizi successivi a quello in cui sono state sostenute; devono quindi essere capitalizzate ovvero portate ad incremento del costo dei beni a cui si riferiscono e poi ammortizzate.
Le prime sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili, quale risulta all’inizio dell’esercizio dal registro dei cespiti ammortizzabili. L’eventuale eccedenza può essere dedotta in quote costanti nei cinque esercizi successivi, attraverso delle variazioni in diminuzione ai risultati dei conti economici di questi esercizi.
Non sono sottoposti a questo regime, in quanto compresi nella categoria delle spese correnti, i compensi periodici dovute a terzi per la manutenzione di tali beni. Non si tiene conto nel calcolo del limite percentuale di questi beni. Non sono inoltre incluse le spese di manutenzione relative a beni appartenenti a terzi. All’interno di questa categoria si deve comunque andare a distinguere tra le spese che devono essere patrimonializzate, e quelle che devono essere spesate.

Tratto da MANUALE DI DIRITTO TRIBUTARIO di Andrea Balla
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