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Marshall McLuhan - La televisione


Il bambino abituato alla televisione non guarda le azioni, ma le reazioni. La televisione provoca un tale coinvolgimento del pubblico da rendere impossibile l’affrontare argomenti scottanti. Mentre la radio è lo strumento riscaldante del delirio, la tv raffredda e decentra.
Esperimento: 4 gruppi ricevono le stesse informazioni, via radio , via tv, via conferenza, scritte. I gruppi radio e tv ottengono risultati migliori, ma tv supera radio di molto. Si elevano i media rendendoli al massimo delle loro capacità: la radio funzionò molto meglio della tv. Il motivo è che è un medium freddo e partecipazionale, se riscaldata dalla drammatizzazione funziona meno bene perché offre minori possibilità di partecipazione.
La tv è un media freddissimo perché non può essere di sfondo ci impegna e ci assorbe, ma non perché offra alta definizione, ma perché sentiamo una necessità di completarla e parteciparne. Dopo Gutenberg tutte le tecnologie erano state caldo e frammentarie, la tv offre una Gestalt visiva a mosaico che ci propone tre milioni di puntini al secondo di cui lo spettatore selezione solo alcune dozzine e in cui l’idea di profondità è data solo dal retaggio di fotografia e cinema. La tv ha europeizzato Stati Uniti ed Inghilterra. La televisione ricerca la sinestesia l’unione dei sensi ed una vita immaginativa, bisogna cercare la realizzazione attraverso la razione quotidiana di sinestesia offerta dalla televisione. La televisione è a bassa definizione: la dizione non deve essere così precisa, l’attore dunque è più sciolto e spontaneo. Il pubblico partecipa alla vita interiore dell’attore mentre partecipa a quella esteriore dell’attore cinematografico; da questo la peculiarità della tv di esprimersi con il primo piano. In tv prevalgono i divi maschi che sono elementi freddi, mentre al cinema le dive sono soprattutto donne, più calde. Con l’avvento della tv lo star system ha perso importanza, perché i fan della televisione volevano vedere i divi nel loro ruolo, mentre quelli del cinema volevano la realtà. Con la stampa, medium caldissimo, i lettori cominciarono ad interessarsi della vita degli scrittori, così successe per il successo cinematografico; nella televisione lo spettatore è così coinvolto che vedere il divo al di fuori del suo ruolo gli provocherebbe uno shock e nemmeno lo interesserebbe. Curioso il paradosso per cui mezzo minuto di televisione equivale a tre minuti di cinema, questo è indicativo del rapporto totalizzante della televisione. Se il medium è ad alta definizione, la partecipazione è bassa, mentre è alta se il medium è a bassa intensità. La televisione ha ridefinito i parametri stilistici e culturali dalla sua introduzione, vestire, mangiare, abitare, divertirsi e viaggiare esprimono nuovi schemi dei rapporti tra le forme ed il coinvolgimento partecipazionale  promossi dall’immagine televisiva. Questa ventata di influssi ha indotto molte ragazze a sposarsi e a figliare in fretta invece di volgersi ad una carriera specialistica, in modo da passare da un impiego ad un ruolo. Le preferenza al rapporto profondamente partecipazionale ha spinto i giovani verso una forte tendenza religiosa con ricche implicazioni liturgiche.
La tv, con la sua composizione a mosaico,  ha impedito la linearità nel modo di vivere e di concepire la realtà, dalle strutture gerarchiche alle calze di nylon.
Nella televisione costatiamo la supremazia del contorno impreciso che è il massimo incentivo allo sviluppo ed alla chiusura e completamento di nuovo tipo, soprattutto in una cultura che ha progressivamente isolato ed innalzato a valore supremo il senso della vista. La televisione ha effettuato lo stesso mutamento che Cézanne propose nell’arte, la rinuncia dell’illusione prospettica a favore della struttura e della volontà di chiusura dello spettatore.
L’America ha da sempre lavorato con un modello alfabetizzato e fin dall’inizio della sua civiltà è stata una popolazione che si avvalse della stampa, attraverso il potere omogeneizzante della tipografia l’America ha prodotto manodopera standardizzata; l’Europa, si  mantenuta separata grazie alla differenziazione linguistica e culturale, la spinta totalizzante è venuta dalla rivoluzione elettrica che sta portando alla compressione. L’alfabetismo è necessario a creare abitudini di uniformità ed è funzionale ad avere sistemi funzionali di prezzi e mercati. L’uniforme ed il ripetibile cede posto all’unico;
L’influsso della rivoluzione elettrica del telegrafo ha portato Edgar Allan Poe all’invenzione della lirica simbolista  e del racconto poliziesco, entrambe queste nuove forme offrono un’immagine incompleta che richiede la partecipazione creativa del lettore. Prima della televisione l’America e l’Inghilterra avevano creato l’istituzione dell’adolescenza prolungata negando la partecipazione tattile e quindi il sesso.
Con la cultura del paperback (libro tascabile a rilegatura fatta con la colla invece che con i fili) la tv si integra per la prima volta raffreddando il mezzo della stampa, il prodotto infatti era disponibile dagli anni venti ma divenne accettabile ed utilizzato solo negli anni cinquanta. Il paperback è tattile, trasferisce il mondo del mosaico televisivo alla dimensione delle parole; ad esempio il baseball come sport isolatore divenne inaccettabile come il cinema era un gioco individuale impregnato del virtuosismo dei giocatori divi, si affermò invece il football.
La televisione porta anche allo scoppio della passione per le auto europee che non sono state costruite visivamente, sono anti estetiche ma funzionano, mentre quelle americane si sono costituite all’insegna delle direttive cinematografiche e topografiche dell’alta definizione visiva. L’avidità tattile dello spettatore televisivo è talmente forte da ipotizzare un ritorno agli sci al posto della ruota pur di sentirne la componente abrasiva forte.
Anche i vestiti rimandano alla televisione, non ricercano estetica visiva, ma nemmeno contenuto o praticità, mirano a ossequiare la goffaggine mosaicale del mezzo; Abbigliamento e arte decorative si sono spinte ad una dimensione del tattile talmente sviluppata da costituire una testimonianza sproporzionata delle nuove caratteristiche del mosaico televisivo. Si torna a forme non specializzate di abiti o spazi, si cercano usi molteplici per stanze o oggetti tutto rimanda all’iconico.
Nella musica, nella poesia e nella pittura sembra che l’arte sia riportata ai confini umani della conversazione casuale. L’esplosione rinascimentale della stampa che allontana nella  musica la parola parlata dagli strumenti musicali, torna a offrire i ritmi colloquiali con l’implosione elettrica. L’immagine televisiva con la sua tendenza al coinvolgimento, ha suscitato l’ossessione per il benessere fisico da cui sono scaturiti molteplici drammi sui medici.
Nella televisione chiunque con il proprio aspetto esteriore rimandi troppo precisamente al proprio ruolo o status non è adatto. E’ perfetto per la televisione chi ha l’aria di poter essere chiunque, lo spettatore ne segue con gioia la definizione del ruolo che egli stesso conferisce attraverso il completamento; Nixon appariva facilmente classificabile e quest’immagine ha messo a disagio lo spettatore televisivo.
Mentre il cinema ha bisogno di attori che siano dei “tipi” ben definiti, il medium freddo della televisione necessita del tipico per permettere allo spettatore il completamento.
Le televisione è una forma estensiva del senso del tatto che è quello che implica il massimo livello di reciprocità tra i sensi,  allo stesso modo la tv esige una partecipazione completativa fortissima; l’alfabetismo invece, estendendo il potere della vista all’organizzazione uniforme del tempo e dello spazio, apportò una capacità di distacco e di non coinvolgimento. Mentre il senso visivo suscita l’abitudine analitica a scorgere un solo aspetta della vita delle forme, isolando un momento nello spazio e nel tempo; il modo tattile di percepire è improvviso ma non specialistico; è sinestetico, approssimativo.
Il bambino cresciuto con la tv non può guardare avanti perché si aspetta un coinvolgimento ed un ruolo che lo impegni a fondo nella società senza desiderare di arrivarci attraverso un impiego specialistico.
L’assassinio di Kennendy diede alla gente la sensazione della capacità della televisione di creare una partecipazione in profondità e dall’altro un attontimento radicale. Trattato dalla televisione provocò tristezza, intontimento generale ma nulla di più; se lo stesso omicidio fosse stato annunciato da radio e televisione il coperchio della nazione sarebbe saltato in aria.
Le guardie del corpo erano intontite dalle telecamere mentre i funerali rivelarono il potere della televisione di coinvolgere un’intera popolazione in un processo rituale. A confronto gli altri media riescono solo a produrre beni di consumo.

Tratto da MARSHALL MCLUHAN E I MEDIA di Asia Marta Muci
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