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Caratteristiche delle ferite d’arma da fuoco a proiettile singolo nella medicina legale


A parte i casi in cui il proiettile non possiede forza viva sufficiente per perforare la cute, si formano soluzioni di continuo dei tessuti che possono essere distinte in:
1. ferite penetranti:
a. a fondo cieco, si osservano un foro d’entrata ed un tramite incompleto, con ritenzione del proiettile;
b. trapassanti o trafosse, la ferita è costituita da un foro d’entrata, da un tramite completo e da un foro d’uscita (il termine di ferita trafossa andrebbe riservato a quelle ferite trapassanti che attraversano una fossa naturale dell’organismo);
c. a setole, fanno anch’esse rilevare un foro d’entrata e un foro d’uscita, ma si distinguono dalle altre per il fatto che il tramite è costituito il genere da un breve percorso che il proiettile scava nel tessuto sottocutaneo;
2. ferite non penetranti:
a. a doccia o a semicanale, si producono allorché i proiettili colpiscono la cute “di striscio”, scavando una sorta di canale senza penetrare.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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