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Inquinamento atmosferico: aspetti normativi e conseguenze dannose


L’inquinamento atmosferico consiste nell’emissione in atmosfera di fumi, polveri, gas e odori di qualsiasi tipo, atti ad alterare le normali condizioni di salubrità dell’aria.
Le principali sostanze responsabili dell’inquinamento sono:
1. monossido di carbonio,
2. anidride carbonica,
3. idrocarburi,
4. polveri in sospensione,
5. ozono,
6. ossido di azoto,
7. polveri di amianto,
8. piombo,
9. fluorocloroidrocarburi.
L’inquinamento atmosferico è indicato con mente con il termine inglese smog: esso è causato per il 98% dai nove fattori inquinanti che si sono prima citati.

Si distinguono due tipi principali di inquinamento:
a. lo smog di Londra, causati in gran parte dalla anidride solforosa e da sostanze che derivano alla combustione incompleta del carbone;
b. lo smog di Los Angeles, tipico delle città ad elevata densità di traffico e legato alla presenza nell’atmosfera di idrocarburi, ossidi di azoto, ecc…, la cui fonte principale sono soprattutto i veicoli a motore.
A parte i fatti tossici acuti, nell’esposizione cronica sono prevalenti le manifestazioni patologiche a carico dell’apparato respiratorio e in particolare quelle tumorali.

Le diverse ordinanze ministeriali indiano due livelli di inquinamento:
1. quello di attenzione: si raggiunge quando in almeno la metà delle stazioni di rilevamento si constata il superamento in misura pari al 50% dei valori degli agenti inquinanti riportati nell’ordinanza;
2. quello di allarme: si raggiunge quando in almeno la metà delle stazioni di rilevamento viene superato un qualsiasi dei valori indicati, oppure, quando, raggiunti i livelli di attenzione, le previsioni meteorologiche indicano l’elevata probabilità di condizioni che favoriscono l’accumulo di inquinamento delle 48 ore successive.
Per ciascuno dei due livelli sono stabiliti appositi provvedimenti di prevenzione a tutela dell’ambiente, concernenti il traffico veicolare, il riscaldamento domestico, le attività industriali, ecc…
Se l’autorità competente non assume i necessari provvedimenti d’urgenza, può essere chiamata a rispondere in sede penale di omissione di atti d’ufficio; può essere inoltre chiamata a rispondere civilmente dei danni causati alle persone assieme col responsabile dell’immissione nell’atmosfera della sostanza inquinante.
È evidente che nel caso di danni alle persone, il problema medico legale principale è quello di valutarne il nesso di causalità materiale con l’esposizione ai fattori inquinanti ambientali.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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