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Lesioni da arma da fuoco: caratteri del foro d’uscita


Il foro d’uscita può presentarsi sotto forme morfologicamente assai varie; le dimensioni sono assai variabili comparativamente al foro d’entrata (possono rivelarsi fori d’uscita più grandi rispetto a quelli di ingresso oppure più piccoli, specie quando la forza viva del proiettile all’uscita è quasi del tutto esaurita).
Il foro d’uscita non si differenzia dunque dal foro d’entrata per forma e dimensione, quanto per elementi di carattere negativo: l’assenza di effetti secondari della carica di lancio e, soprattutto, dell’orletto di escoriazione.
Solo in particolari condizioni possono essere osservati fenomeni di affumicatura in uscita: si tratta di casi in cui il fumo penetra nel tramite e fuoriuscendo all’esterno viene trattenuto dagli indumenti depositandosi sulla cute.
Talora (ma di rado) sono rilevabile effetti conclusivi simulanti la presenza di un orletto di escoriazione intorno al foro d’uscita: ciò si verifica quando all’uscita il proiettile trova una resistenza esterna.
Si deve peraltro ribadire che nella massima parte dei casi il foro d’uscita è ben distinguibile dal foro d’entrata, oltre che per i caratteri negativi di cui si è detto, per l’estroflessione dei margini, che può essere accertata mediante esame al microscopio.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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