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L'antibiogramma


Come si esegue l'antibiogramma?

Il microrganismo si trova in coltura abbiamo detto, poi abbiamo dei dischetti diluiti di antibiotici i quali vengono depositati sulla piastra e incubati a 37 gradi, temperatura più simile a quella del corpo; dopo l'incubazione di 24 ore si possono veder degli aloni di inibizione: quando il microrganismo non è cresciuto attorno a quel dischetto vuol dire che l'antibiotico distrugge quell'organismo e che è dunque efficace; quando invece attorno al dischetto la crescita è uniforme e non c'è nessun alone o l'alone è estremamente piccolo significa che il microrganismo è resistente a quel determinato antibiotico.
Il fenomeno dell'antibiotico resistenza è estremamente pericoloso e attualmente è in crescita; per i prossimi quindici anni non si prospetta un aumento di produzione di nuove molecole di antibiotico per cui bisogna evitare l'instaurarsi delle resistenze perché gli strumenti costituiti da farmaci e antibiotici sono in riduzione. Quindi bisogna evitare l'assunzione sconsiderata di antibiotici. È proprio l'uso incongruo di questi a far insorgere le resistenze, è fondamentale dunque aumentare i tempi e le modalità di profilassi.
Le reazioni indirette sono delle prove sierologiche, l'agglutinazione, la precipitazione, l'immunofluorescenza, quindi diversi metodi per evidenziare gli anticorpi sia dal punto di vista qualitativo, le IgM e le IgG che indicano una l'infezione vecchia (le IgG) mentre le IgM indicano le infezioni del momento, e quantitativo, per veder quanti sono questi anticorpi, perché se questi nel giro di una settimana aumentano vuol dire che è in atto la malattia.

Tratto da MISURE DI PROFILASSI di Stefania Corrai
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