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Le parole italiane nelle lingue straniere


L’italiano ha smesso da tempo di esportare parole in grande quantità. Dopo il periodo della fioritura bancaria fiorentina e genovese, del commercio veneziano, del prestigio medievale e rinascimentale, oggi esportiamo pochi termini: quasi tutti di cucina, moda, sport e malavita.

La presenza di comunità di emigrati non ha avuto un’influenza decisiva in tal senso. La scarsa prenotazione di italianismi è stata determinata sia dalla bassa scolarità degli emigrati, che general-mente conoscevano un dialetto più che l’italiano, sia dal disinteresse che caratterizzava fino a un decennio fa la politica estera culturale dell’Italia nei confronti delle comunità di italiani all’estero.

Il plurale degli italianismi è all’inglese (pizzas), a meno che la parola non sia stata accolta al plurale come agnolotti. Il suffisso italiano –ola, che si riscontra per marchi famosi (Motorola) è produttivo anche nello slang inglese britannico e dà luogo a parola formate da basi inglesi come payola, bustarella. L’italiano è poi in credito verso l’inglese nei nomi propri femminili: Claudia, Laura, ecc.

L’incidenza di italianismi nel lessico del tedesco è più equilibrata rispetto all’angloamericano, ed a favore dell’italiano. Col francese restiamo in debito, nonostante la sua recente perdita di prestigio. Va poi detto che la vicinanza delle due lingue porta a produrre un calco francese per espressioni italiane che in altre culture hanno dato luogo a prestiti: repenti, parrain per pentito, padrino.

La maggior parte degli italianismi penetrarono nello spagnolo nei secoli XVI e XVII quando le relazioni fra i due paesi erano intense. Le nostre odierne esportazioni linguistiche in Spagna seguono soprattutto i canali commerciali, turistici e aziendali e riguardano quindi termini di linguaggi settoriali. Si può dire che i nostri scambi con lo spagnolo sono alla pari, anche se il suo crescente prestigio come lingua internazionale e soprattutto il ruolo delle comunità ispano-americane negli Stati Uniti potrebbero in un futuro far crescere gli ispanismi in italiano.

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