Maria Lai e il Museo Stazione dell’Arte
Maria Lai sposta così l’attenzione della destinazione pubblica dallo spazio alle persone, rendendo queste protagoniste.
Negli ultimi anni della sua vita, Maria Lai, che aveva lasciato Ulassai per studiare a Cagliari e poi a Roma e a Venezia, torna nel suo paese natale e fonda il Museo Stazione dell’Arte.
Il museo, da lei voluto e a lei dedicato, prende il nome dall’ex stazione ferroviaria del paese che lo ospita e conserva le collezioni d’arte personali di Maria Lai.
• Il dio distratto, ispirato dal racconto del “sardus pater” di Giuseppe Dessì, scrittore e caro amico dell’artista.
• Maria pietra, ispirato dai racconti di Salvatore Cambosu contenuti nel suo “Miele amaro”.
• La lavagna che reca la scritta “l’arte ci prende per mano”.
• Il grande gioco dell’oca.
• Le caprette cucite, altro elemento chiave all’interno della poetica artistica di Maria Lai, ispirate anch’esse ai racconti di Cambosu.
• Interventi artistici all’interno del lavatoio del paese, in collaborazione con Costantino Nivola.
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