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Ideologia e sociologia del patronato di San Tommaso d’Aquino


San Tommaso d’Aquino fu aggiunto come ottavo patrono di Napoli nel 1605,e fu il primo proclamato in età moderna. L’iniziativa fu presa da Claudio Milano, cavaliere del Seggio del Nido, con non poche difficoltà.
Il Patrono traeva le sue origini dalla città di Aquino , ma egli studiò a Napoli, vi insegnò anche, ed ebbe a Napoli la visione del crocifisso che gli disse “ Tu hai parlato bene di me, Tommaso. Quale sarà la tua ricompensa?”1. quindi si rivendicava la napoletanità del Santo. Il Breve Pontificio2 di Clemente VIII  concedeva a Napoli il Santo facendo prevalere le ragioni più comuni e generali che potevano motivare una richiesta di patronato.
Il Breve premetteva che i Santi non proteggono solo i singoli. Nella figura del patrono intercessione e protezione venivano ad essere fuse. Aggiungeva inoltre che quanto più era alto il numero di queste intercessioni più gli uomini potevano ottenere quello che desideravano.
Questa argomentazione prendeva in positiva considerazione le richieste napoletane.
Il Breve poneva come qualità dominante del Santo la dottrina e la sua ispirazione divina. Siccome Tommaso in vita rifiutò l’offerta di Clemente VIII di diventare vescovo, il documento dice che ora sarebbe diventato in cielo quello che non aveva voluto essere in terra.

Tratto da NAPOLI CAPITALE di Stefano Oliviero
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